Honda ritocca la Fireblade

CBR1000RR 2014, performance da paura

Rivista anche la variante SP per la pista

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La star delle moto sportive Honda - la CBR1000RR - se ne stava sul suo piedistallo all’Eicma attorniata dal resto della gamma CBR, tutta profondamente rinnovata dagli ingegneri giapponesi. Un raro momento di tranquillità, perché appena può la Fireblade (così è nota a tutti) scatena la sua insuperabile potenza e diventa la più “cattiva” delle moto stradali Honda. Accanto a lei, al salone milanese, anche la CBR1000RR SP, una variante specifica per l’impiego in pista.

Honda ha rinnovato il motore 4 cilindri in linea con distribuzione bialbero a 16 valvole della CBR1000RR 2014, che conferma il litro di cilindrata ma porta a 181 i cavalli di potenza (3 in più), erogati a un picco straordinario di 12.250 giri al minuto. Grazie alla testata riprogettata, al nuovo sistema di scarico e al set-up ottimizzato del sistema di iniezione elettronica, la superbike Honda migliora però soprattutto la coppia ai regimi intermedi, con un’erogazione più vigorosa tra i 4.000 e i 6.000 giri e il top di 114 Nm a 10.500 giri/minuto. Impegnata nel Tourist Trophy 2013 dell’isola di Man, guidata dal pilota Michael Dunlop, la CBR1000RR ha raggiunto la velocità effettiva di 310 km/h, per un regime massimo di giri in sesta marcia pari a 14.000 giri con la moto in piega!

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Adesso arriva la versione stradale e, ascoltando le indicazioni dei clienti, Honda ha ottimizzato la posizione di guida della CBR1000RR, intervenendo sui semimanubri e le pedane. Debutta poi una nuova strumentazione multifunzione con pannello LCD e 4 modalità di visualizzazione, più un parabrezza più alto e oscurato. Le modifiche sono state allargate anche alla CBR1000RR Fireblade SP, la versione specifica per l’impiego in circuito, che dispone di sospensioni Öhlins, pinze freno anteriori Brembo e pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa SP nelle misure 120/70-ZR17 e 190/50ZR17. Rispetto al modello 2013 le pedane sono state arretrate di 10 mm e i semimanubri sono più larghi: un grado verso il basso e 5 gradi in avanti, per una più accentuata, sportivamente parlando, ergonomia di guida.

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