Quaranta persone ritenute coinvolte nella falsificazione di opere pittoriche, prevalentemente di Nino Caffè, e della loro immissione sul mercato sono indagate dalla procura di Bari che ha disposto 20 perquisizioni in varie città italiane. Sequestrati numerosi falsi, attribuiti oltre che a Caffè a vari artisti contemporanei quali Schifano, Borghese, Alinari, Sassu, Guidi, Dorazio, Scheggi e Vasarely e Pistoletto.