Bomba in Spagna, presa italiana
Arrestata con altre tre persone
La polizia spagnola ha arrestato quattro anarchici, accusati di aver collocato un ordigno esploso il 2 ottobre nella basilica del Pilar di Saragozza, provocando danni ma nessun ferito. In manette è finita anche un'italiana, la 35enne Valeria Giacomoni, di Trento. Secondo la polizia è "una collaboratrice" dello zoccolo duro dell'organizzazione di anarchici alla quale appartengono gli esecutori materiali dell'attentato.
Monica Andrea Caballero Sepulveda e Francisco Javier Solar Dominguez, sono ritenuti responsabili di aver collocato l'ordigno nella navata centrale della Basilica.
Il numero dei fermati sale quindi a cinque. Secondo gli sviluppi delle indagini coordinate dal magistrato Eloy Velasco, dell'Audiencia Nacional, e svolte in collaborazione con l'intelligence cilena, Sepulveda e Dominguez fanno parte di un'internazionale anarchica ed erano stati processati in Cile per aver collocato ordigni in una trentina di chiese. Tornati in libertà per un vizio di forma, si erano trasferiti in Spagna, paese che, secondo le fonti, rappresenta una sorta di rifugio degli anarchici radicali.
Gli altri due fermati, un cileno e un argentino, erano nell'abitazione degli arrestati al momento dell'intervento della polizia. L'attentato di Saragozza sarebbe collegato all'ordigno collocato nella Cattedrale de La Almudena di Madrid.
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