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Baby squillo, chi sono e di chi è colpa "Il corpo come una merce di scambio"

La psicoterapeuta Margherita Spagnuolo Lobb analizza il fenomeno delle adolescenti che scelgono di prostituirsi: "Piccole donne cresciute troppo in fretta". "I genitori e la società hanno le loro responsabilità"

Afp

"Vivono il corpo in modo desensibilizzato, come una merce di scambio per ottenere soldi, vestiti, ricariche telefoniche. Tendono a chiudersi per ore in camera, non guardano i genitori negli occhi, manifestano reazioni aggressive". Così Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta, analizza il fenomeno delle adolescenti che scelgono la prostituzione, spiegando quali sono le responsabilità dei genitori e della società.

"Sono piccole donne cresciute troppo in fretta" - Come spiega la dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, le baby squillo "sono piccole donne cresciute troppo in fretta, che vivono il corpo in modo desensibilizzato". "Nel rapporto sessuale - spiega - non ci sono emozioni né sensazioni, non ci sono passione, partecipazione, eccitazione o sentimento. Non sentono nulla perché, per loro, il corpo è una merce di scambio: un rapporto basta per avere una ricarica telefonica, soldi, un vestito nuovo".

I segnali per capire che qualcosa non va - Con i genitori non parlano di questa loro dimensione, ma i segnali per capire che qualcosa non va nella vita di queste adolescenti ci sono: "Quando un figlio tende a chiudersi per troppo tempo in camera sua non è detto che stia facendo i compiti scolastici. Quando tende a non guardare più i genitori negli occhi, quando manifesta comportamenti aggressivi e stati d'animo irrequieti, quando frequenta compagnie sospette, i genitori dovrebbero porsi qualche domanda", spiega l’esperta.

"La responsabilità è anche dei genitori" - Perché se una ragazzina arriva a non sentire più emozioni sul proprio corpo, se arriva alla mistificazione del futuro perché pensa che le sue passioni non potranno mai realizzarsi, la responsabilità è anche dei genitori che, spesso loro stessi ignari delle proprie emozioni, non hanno saputo stabilire con i figli una corretta relazione affettiva. "I genitori spesso sono assenti oppure sono talmente presi dalle preoccupazioni quotidiane o dai problemi di lavoro, che dimenticano il fatto che un figlio ha bisogno di abbracci e di slancio affettivo. Sono manifestazioni fondamentali, soprattutto nell'adolescenza, un periodo molto delicato per i ragazzi". I figli crescono soli e la loro energia corporea è come bloccata, perché nessuno ha insegnato loro a lasciarsi andare ai sentimenti e alle emozioni. "I genitori devono avere il coraggio di aprire la porta della camera dei figli, sedersi accanto a loro e ristabilire un dialogo e un contatto. Altrimenti si ritroveranno figli già adulti senza averli cresciuti".

"Usano il corpo come merce di scambio" - Se spesso i genitori tendono a supplire alla loro assenza con una grande quantità di oggetti materiali, paradossalmente le baby squillo usano il corpo proprio per ottenere in cambio oggetti: soldi, ricariche, vestiti. "È il desiderio di indipendenza: loro vogliono una cosa e sanno di avere il modo per ottenerla, senza chiedere nulla ai genitori. Fa parte di quel processo di crescita accelerata che caratterizza un'adolescente che sceglie la prostituzione", continua la dottoressa Spagnuolo Lobb.

"La società di certo non aiuta" - Da una parte ci sono sempre più uomini che adescano ragazzine minorenni: E' una forma di pedofilia, un'attrazione perversa. Questi uomini non hanno fiducia nella propria virilità e non hanno la capacità di creare una relazione paritaria. Per arrivare al desiderio e all'eccitazione hanno bisogno di esercitare il loro potere sui piccoli e sui deboli". Dall'altra parte c'è il modo in cui il sesso viene spesso vissuto dal tessuto sociale, senza importanza e senza valore. "Non a caso aumenta il numero di giovanissime che hanno rapporti sempre più precoci e veloci". Mancano, inoltre, nella società spazi per i genitori e spazi per gli adolescenti. La genitorialità è sottovalutata nel nostro Paese. "Spesso i genitori non sanno gestire un figlio. Avrebbero bisogno di luoghi in cui incontrarsi per dialogare e confrontarsi sulle loro difficoltà, di essere sostenuti e aiutati". La stessa cosa vale per gli adolescenti: hanno bisogno di spazi di ascolto per ritrovare la loro dimensione di piccole donne, troppo giovani per bruciarsi.

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