"Per noi lui era un personaggio famoso che era diventato amico nostro. Ci portava in giro in macchina, ci faceva divertire, ci comprava jeans e ricariche. Quello che facevamo con lui ci sembrava normale. E ci pagava per fare sesso con noi". Parlano così di Gabriele Paolini i due 17enni romani interrogati dal pm Claudia Terracina. Dal carcere il disturbatore racconta: "Sono fidanzato con uno di loro da 8 mesi, ci amiamo". I difensori: "Mai dato soldi".
Paolini, che martedì ha incontrato i suoi avvocati a Regina Coeli, ha rivelato di aver anche conosciuto i genitori del giovane: "Mi ha presentato anche sua madre e lui ha conosciuto i miei. Siamo andati anche insieme alla piscina del Circolo ufficiali dell'esercito e con i miei genitori abbiamo giocato a carte e preso il the".
Quanto all'altro minorenne, Paolini ha riferito di averlo incontrato per caso per strada: "Mi ha chiesto un autografo da lì è nata un'amicizia".
I difensori: "Mai pagato, ricorrerremo contro l'arresto" - Gli avvocati di Gabriele Paolini, Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller, ricorreranno al Tribunale del riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma: "Non ha mai pagato i due minorenni per avere rapporti sessuali. Uno è il suo fidanzato, l'altro, con cui non c'è mai stato alcun momento di intimità, è la persona che li ha fatti conoscere".
Il racconto dei due minorenni - I ragazzi sono stati interrogati in Procura con l'assistenza di uno psicologo: "Potevamo vantarci con gli amici perché lo conoscevamo". I due studenti non vedevano dunque come una minaccia quell'uomo che adesso è rinchiuso in una cella di isolamento a Regina Coeli, con l'accusa di induzione alla prostituzione minorile e produzione di amteriale pedopornografico, mentre il suo sito "Paolininews" viene inondato da insulti e accuse.
Quello che pagava in cambio di sesso ai ragazzi serviva per togliersi qualche sfizio. "Con lui andavano a giocare a bowling, oppure dai suoi parenti a prendere il tè. Suo padre ci ha anche insegnato un gioco da vecchi, la briscola".
I carabinieri del Nucleo investigativo hanno messo sotto sequestro la cantina, nei prezzi di piazza Bologna, dove Paolini aveva i suoi incontri sessuali. I due studenti, figli di impiegati, sapevano di essere ripresi. Gli investigatori credono che i ragazzi siano stati adescati su Internet e sospettano che Paolini abbia avuti incontri hard anche con altri ragazzini. Finora sono stati trovati 180 file tra foto e video, e comparirebbero anche un adolescenti romeno e altri ragazzini.
E ancora, sono state fatte registrazioni audio in cui si sentono le trattative tra i ragazzi e il "profeta del condom", come si faceva chiamare il disturbatore: "Vuoi 15 euro? Ok. Fidati! Non ti faccio nulla, cosa pensi". A un altro che gli faceva notare che il tempo stabilito era finito replica: "Hai messo il tassametro? Ecco altri 30 euro". Secondo i difensori, questa "è solo una battuta"
A far scattare le indagini è stata la denuncia del titolare di un laboratorio fotografico di Riccione, che ha chiamato i carabinieri dopo la scoperta che un punto vendita romano aveva chiesto la stampa di 72 foto dal contenuto chiaramente pedopornografico. Adesso la parola passa a Paolini, che sarà interrogato mercoledì in carcere. Intanto i suoi avvocati dichiarano: "Quei video erano per uso personale e non sono mai stati messi in commercio, né vi era tale intenzione. In un filmato c'è anche una reciproca dichiarazione d'amore".