Il supertifone Haiyan si è abbattuto anche sulla 19esima conferenza Onu contro i cambiamenti climatici, che da oggi riunisce a Varsavia le delegazioni di oltre 190 paesi di tutto il mondo impegnate a gettare le basi per un nuovo accordo globale sul clima entro il 2015.
Delegati filippini: "Basta rimandare" - Proprio da un delegato delle Filippine, giunge l'appello più accorato. Sano Naderev ha cominciato a digiunare e lo farà "fino a che non ci saranno risultati significativi" nei lavori della conferenza. Naderev ha affermato: "La crisi climatica è una follia. E noi qui, a Varsavia, possiamo fermarla. Il mio Paese si rifiuta di accettare una 30esima e poi una 40esima conferenza per risolvere il problema dei cambiamenti climatici".
Sulla stessa linea anche un'altra delegata filippina, Alicia Ilaga, che ha chiesto ai leader mondiali di passare ai fatti: "Cosa possiamo chiedere di più a questa conferenza se non di trasformare questi negoziati in azioni?".
Scenari apocalittici - Il legame tra uragani e cambiamento climatico è un punto molto dibattuto tra i climatologi che si attendono eventi via via più violenti legati all'aumento delle temperature oceaniche. Varsavia ha lanciato negoziati che dovrebbero portare nel 2015, a Parigi, alla sigla di un nuovo accordo globale sul clima per la riduzione dei gas a effetto serra (GHG).
Per ora, l'unico testo che limita i gas che provocano riscaldamento climatico è quello del protocollo di Kyoto, ma si applica solo ai paesi industrializzati, con l'eccezione degli Stati membri che non l'hanno ratificato. L'accordo di Parigi prenderà il posto di quello di Kyoto, e dovrà coinvolgere anche gli Stati Uniti e i principali paesi emergenti, tra cui la Cina, il paese più inquinante del mondo.