Acapulco, agguato in un ristorante: ucciso italiano, era boss della mafia
Moreno Gallo da circa un anno viveva nella nota località turistica. Era stato espulso da Montreal nel 2012, per decenni ha guidato una famiglia mafiosa legata al clan Rizzuto
Un cittadino italiano è stato ucciso in un ristorante di Acapulco, Messico. Moreno Gallo - di 60 anni, che viveva da oltre un anno ad Acapulco - stava cenando in un locale chiamato Forza Italia quando intorno alle 21.20 (le 4.20 in Italia) un uomo vestito di nero è entrato nel ristorante e gli ha scaricato addosso almeno nove colpi. Successivamente si è saputo che Gallo era un malavitoso che gestiva un clan in Canada da dove era stato espulso.
Quella subita da Gallo ha tutta l'aria di essere un'esecuzione: era un boss della mafia italiana di Montreal, condannato negli anni '70 in Canada per omicidio ed espulso dal Paese nel gennaio del 2012.
Gallo, di origine calabrese, aveva deciso di trasferirsi al termine di una lunga battaglia legale per evitare l'espulsione. Legato al clan Rizzuto, la principale organizzazione mafiosa attiva sulla costa occidentale del Canada, l'italiano era stato condannato all'ergastolo per l'uccisione di uno spacciatore di droga nel 1975, che aveva presentato come legittima difesa ma che secondo la procura era in realtà un regolamento di conti per il controllo dei traffici illegali a Montreal.
Nel 1983 ottenne la condizionale, che fu revocata nel 2007, quando fu trovato mentre distribuiva grosse somme di contanti in diversi locali del clan Rizzuto durante una retata.
Al suo ritorno in carcere le autorità scoprirono che Gallo era arrivato nel Paese americano a soli 9 anni di età e non era mai stato naturalizzato: per un errore amministrativo, era stato considerato per decenni un cittadino canadese, quando non lo era affatto, il che rese possibile il suo allontanamento.
Al momento della sua espulsione, la polizia di frontiera canadese dichiarò che Gallo "era colpevole di numerosi reati e delitti, fra i quali un omicidio premeditato, e aveva un legame attivo con le organizzazioni criminali". Nel giugno scorso, la stampa di Montreal scrisse che stava cercando di tornare in Canada: i suoi avvocati avevano presentato una richiesta sostenendo che aveva problemi di salute e si doveva occupare del panificio gestito da oltre 30 anni dalla sua famiglia nella Petite Italie della città.
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