UNA CATASTROFE

Supertifone fa 10mila morti nelle Filippine, la minaccia si sposta ora in Cina e Vietnam

Farnesina al lavoro per verificare l'eventuale presenza di italiani tra le vittime. In arrivo i primi aiuti economici dall'Ue

© Ansa

Le stime iniziali dicono che sono circa 10mila le vittime del tifone Haiyan nella provincia di Leyte, nel centro delle Filippine. Lo riferisce il capo della polizia locale. Intanto la tempesta si sta dirigendo verso la Cina e minaccia le coste del Paese. La Farnesina è al lavoro per capire se ci siano italiani coinvolti.

L'Ue sblocca i primi aiuti economici - La Commissione europea ha annunciato lo sblocco di 3 milioni di euro per aiutare le Filippine ad affrontare i terribili danni provocati dal tifone Haiyan. Questi fondi "coprono le esigenze più urgenti nelle zone più colpite" dal tifone, ha reso noto la Commissione, sottolineando in una nota che, insieme ai suoi partner umanitari, intende "coordinare con le autorità locali e nazionali le operazioni di assistenza".

Bonino: "Troppo presto per escludere presenza di italiani" - "La nostra Unita' di crisi, che è in attività dai primi momenti, non mi ha comunicato nulla: però è troppo presto per escludere presenze di italiani tra i dispersi" nelle Filippine. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino. "Per quanto ne sappiamo finora, non ci sono italiani, ma l'entità del disastro è tale per cui dobbiamo ancora verificare".

Il Papa: "Dobbiamo aiutare le vittime" - "Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni delle Filippine e di quella regione, che sono state colpite da un tremendo tifone". Lo ha affermato papa Francesco all'Angelus. "Purtroppo le vittime sono tante e i danni enormi", ha proseguito. "Preghiamo un attimo in silenzio, e poi la Madonna, per questi nostri fratelli e sorelle, e cerchiamo di far giungere ad essi anche il nostro aiuto concreto", ha detto ancora il Pontefice. "Preghiamo in silenzio", ha aggiunto, recitando poi un'Ave Maria con i fedeli.

Morte e distruzione
- Nell'area colpita dal tifone vivono circa quattro milioni di persone. Dietro di sè Haiyan ha lasciato solo morte e distruzione: sfollati e macerie al posto di case e strade. Tutto è stato raso al suolo dalla furia del vento e dalle piogge torrenziali che si sono riversate sulle Filippine centrali. Gli esperti hanno già detta che si tratta del più potente tifone che mai abbia colpito le isole. Nella città di Tacloban (220mila abitanti) si segnalano danni catastrofici, con "solo pochi edifici rimasti in piedi".

"Quasi tutte le case sono state distrutte, molte sono danneggiate in modo irreparabile", ha detto Rey Balido, un portavoce dell'agenzia nazionale per la gestione dei disastri. Tacloban è la capitale della provincia di Leyte, che ha sofferto l'impatto con Haiyan quando era ancora alla sua massimo forza, con raffiche fino a 313 chilometri orari e piogge torrenziali; il suo aeroporto, ha fatto sapere un funzionario locale, è praticamente distrutto. Ancora non è stato ristabilito il contatto con la città di Guiuan (40mila abitanti), la prima spazzata dalla tempesta di "categoria 5".

Vietnam, evacuate 600mila persone - Massima allerta anche in Vietnam per il passaggio del tifone Haiyan. Secondo quanto reso noto dalle autorità del Paese, sarebbero infatti oltre 600mila le persone evacuate. L'arrivo del supertifone è atteso in Vietnam lunedì mattina. "Abbiamo evacuato più di 174mila case, cioè più di 600.000 persone" ha annunciato il ministero vietnamita per il Controllo delle inondazioni e dei nubifragi.

Haiyan si è indebolito nel passaggio attraverso il mar della Cina del Sud. Dovrebbe essere retrocesso alla categoria 1 quando toccherà la costa del Vietnam.

Papa Francesco: "Pregate per le vittime" - "Chiedo a tutti voi di unirvi a me nella preghiera per le vittime del tifone Haiyan-Yolanda, specialmente quelli nelle amate isole delle Filippine". Papa Francesco scrive questo messaggio in lingua inglese, diffondendolo via Twitter, dopo la catastrofe causata dalla tempesta nell'area centrale dell'arcipelago.

Farnesina verifica se coinvolgimento italiani - L'Unità di crisi della Farnesina, attraverso l'ambasciata d'Italia nelle Filippine, ha in corso verifiche sull'eventuale coinvolgimento di connazionali nel terribile tifone che ha colpito l'arcipelago. Verifiche rese difficili dalla complicata situazione delle comunicazioni nel Paese con linee telefoniche e internet fuori uso in molte aree anche a causa dei blackout. Al momento, comunque, non si ha notizia di stranieri coinvolti dal tifone.