Dibattito in Senato

L. Stabilità, 600 emendamenti dal Pd

Le priorità sono la crescita e lo sviluppo

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Il Partito Democratico presenterà circa 600 emendamenti alla legge di stabilità mettendo al centro delle proposte di modifica lo sviluppo e l acrescita. Lo ha annunciato il relatore del Pd, Gianni Santini, in un incontro con la stampa. Le proposte toccano i grandi capitoli della legge, dal cuneo alla Tasi, dalle pensioni fino all'introduzione di un fondo povertà per il sostegno all'inclusione e comporterebbero un intervento da un miliardo di euro.

"Vorremmo che lo sviluppo diventasse il capitolo qualificante della legge", ha sottolineato Santini spiegando che la ratio sarà quella di "attrarre, irrobustire e accelerare gli investimenti". L'obiettivo finale del Pd sarebbe infatti quello di movimentare 100 miliardi di investimenti nel 2014. "E' un cifra importante e ambiziosa - ha aggiunto il relatore - che però, può essere molto avvicinata. Dare la priorità alla crescita significa darla anche all'occupazione".

Sviluppo
: gli emendamenti riguarderanno dunque la creazione di un fondo di garanzia che inglobi Cdp, confidi e tutti gli attori della produzione, il sostegno alle piccole aziende, alle esportazioni, alle infrastrutture, alla politica abitativa. Proposte di modifica saranno presentate anche per allentare ulteriormente il patto di stabilita' di Comuni e Regioni. Grande attenzione infine sara' dedicata anche alle proposte di carattere ambientale e di contrasto al dissesto idrogeologico.

Cuneo fiscale, soglia 28mila euro: secondo il Pd il grande capitolo degli sgravi sul lavoro dovrà essere affrontato prendendo a riferimento gli scaglioni fiscali, introducendo quindi la soglia di 28.000 euro. Lo sgravio dovrà inoltre essere elargito con un'unica erogazione e potrà valere circa 200 euro. Per dare una visuale triennale all'intervento, il Pd proporrà inoltre di introdurre un ''vincolo di destinazione'' al cuneo a tutte le risorse recuperate dall'evasione fiscale e dal rientro dei capitali dall'estero. In questo modo dal 2015 lo sgravio potrebbe essere più significativo e coinvolgere una platea piu' ampia. Per quanto riguarda il cuneo fiscale delle imprese, l'obiettivo è aumentare per le piccole la franchigia Irap.

Pensioni: Le proposte saranno volte a recuperare almeno in parte la deindicizzazione del quarto, quinto e sesto scaglione pensionistico (da 2.000 a 3.000 euro). Il costo di una simile operazione sarebbe di 800 milioni, da reperire da un più incisivo contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro. Il Pd punta ad abbassare a 90.000 euro, dagli attuali 150.000, la soglia per il contributo che sarà crescente, a partire dal 5% per poi salire. Specifica attenzione sarà dedicata agli esodati, con l'obiettivo di allargare la platea dei salvaguardati di qualche migliaio di persone, rimaste ancora bloccate.

Ammortizzatori, over 62 in pensione con vecchie regole: Per ampliare le risorse destinate agli ammortizzatori sociali, 1,7 miliardi che, secondo Santini, potrebbero non bastare, il Pd proporrà di permettere ai lavoratori licenziati over 62 di andare in pensione con le vecchie regole, ovvero con i contributi che hanno versato. ''Si tratta di un intervento che ha un costo e che per questo può essere contingentato e utilizzato con molta parsimonia, ma così - ha spiegato il relatore - si può ridurre la spesa per gli ammortizzatori''.

Tasi, introdurre detrazioni: l'idea è quella di introdurre delle detrazioni simili a quelle gia' esistenti per l'Imu (franchigia di 200 euro e 50 euro per ogni figlio a carico), ma proporzionali alle diverse aliquote.

Fondo povertà: l'idea è quella già lanciata dal ministro Giovannini per il sostegno all'inclusione attiva delle persone prive di reddito per ''dare una chance a chi non ne ha''. Lo stanziamento proposto potrebbe essere di 200 milioni ''o almeno a tre cifre''.

Risorse: le coperture dovrebbero arrivare dalla spending review e dalla messa a regime di costi e fabbisogni standard, dalla tassazione al 22% delle rendite finanziarie, da una revisione della Tobin Tax (che andrebbe abbassata allo 0,01% ma allargata ad una platea più ampia), dall'introduzione della cosidetta 'Google tax', da un riordino delle agevolazioni fiscali, da una nuova tassazione dei giochi e delle scommesse online e da un irrobustimento della tassazione sulla vendita di immobili.