La Ue ha rilevato "irregolarità" nelle procedure di appalto dei lavori post terremoto de L'Aquila. Secondo la Commissione infatti "la procedura di emergenza per gli appalti pubblici" che semplifica le gare fu applicata "molti mesi dopo il disastro, quando la fase dell'emergenza immediata era finita e si sarebbero dovute usare le procedure normali". La cifra contestata da Bruxelles è di "315 milioni, di cui 181 relativi al progetto 'Case'".