Una sala gremita e un vivace confronto tra docenti , studenti e gli artefici della serie tv prodotta dalla Taodue film "Il clan dei camorristi". Il dipartimento di comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma ha ospitato la proiezione di una versione ridotta della serie andata in onda su Canale 5 la scorsa primavera, seguita da un incontro coordinato dalla professoressa Milly Buonanno con i registi, Alexis Sweet e Alessandro Angelini , il direttore editoriale Taodue Giorgio Grignaffini e l’attore Giuseppe Zeno.
La serie incentrata sulla lotta ai feroci clan camorristici da parte dello stato negli anni 80 e 90 è tornata di scottante attualità con le rivelazioni del pentito Carmine Schiavone a proposito dello smaltimento illegale di rifiuti tossici nei terreni del casertano. Durante la discussione con gli studenti è emersa l’importanza che hanno le serie tv come "Il clan dei camorristi" o in passato "Il capo dei capi" nel raccontare la cronaca con un linguaggio insieme rigoroso nella ricostruzione ed emotivamente coinvolgente.
In particolare, è stata sottolineata dagli studenti la capacità dei prodotti televisivi Taodue di appassionare anche il pubblico più giovane meno abituato alla fiction italiana e da parte dei registi e di Giuseppe Zeno le caratteristiche della serie che la avvicinano al cinema sia nelle modalità di produzione che negli esiti qualitativi. Zeno ha inoltre ricordato come le sue origini napoletane lo hanno molto aiutato nell'interpretazione del boss camorrista ‘O malese e ha dato appuntamento ai ragazzi per la prossima serie in cui interpreterà il ruolo del poliziotto, "Le mani dentro la città", dedicata anch’essa a un tema di grande attualità come la presenza della ‘ndrangheta a Milano, prodotta da Taodue e in onda a inizio 2014 su Canale5.