OPERAZIONE DELLA DDA

Caserta, arrestato il consigliere regionale Angelo Polverino

Inchiesta della Dda di Napoli sugli appalti per i servizi di pulizia al Sant'Anna e San Sebastiano. Coinvolte ditte vicine alla camorra. Polverino ha accusato un malore al momento dell'arresto

© Ansa| Medici in corsia

Il consigliere regionale campano del Pdl, Angelo Polverino, è stato arrestato nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli sull'appalto per le pulizie nell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. Nell'inchiesta sono coinvolti anche medici e funzionari della Asl, raggiunti anch'essi da ordinanze di custodia cautelare. Polverino ha accusato un malore al momento dell'arresto ed è stato accompagnato in ospedale.

Polverino è piantonato dai carabinieri che hanno eseguito i provvedimenti emessi dal gip del tribunale di Napoli Isabella Iaselli. Il consigliere è stato sottoposto a tutti gli esami del caso.

Gli appalti dell'ospedale di Caserta al centro dell'inchiesta della Dda di Napoli ammonterebbero a 26 milioni di euro. Le ditte coinvolte sarebbero vicine al clan dei Casalesi ed a quello dei Belforte.

Consigliere accusato di turbativa d'asta - Ad Angelo Polverino, i pm Giovanni Conzo, Luigi Landolfo e Annamaria Lucchetta, contestano il reato di turbativa d'asta, senza però l'aggravante dell'articolo 7, cioè di avere agito per favorire un clan camorristico. Nei confronti degli altri indagati sono ipotizzati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo camorristico, turbativa d'asta e corruzione aggravati dall'aver agevolato un clan camorristico.

In carcere, oltre al consigliere regionale del Pdl, è finito anche l'ex sindaco di Caserta, Giuseppe Gasparin, presidente della commissione di gara che aggiudicò i lavori; ai domiciliari è invece finito l'attuale direttore dell'azienda ospedaliera di Caserta ed ex manager Asl Francesco Bottino.

In cella sono finiti anche i tre imprenditori di Marcianise ritenuti vicini alla cosca fondata dai fratelli Domenico e Salvatore Belforte: si tratta di Angelo Grillo, già coinvolto in un'inchiesta della Dda di Napoli del 24 aprile 2012 nella quale furono arrestati altri imprenditori ritenuti vicini al clan Belforte, e i figli Roberto e Giuseppe. Solo per loro il pm ha contestato l'associazione a delinquere di stampo camorristico.

Su Polverino era già stata fatta un'altra indagine - Il consigliere Pdl della Regione Campania, Angelo Polverino, fu coinvolto, nel mese di gennaio, in un'altra inchiesta della Procura partenopea relativa ai rimborsi sui "fondi per la comunicazione", ovvero spese sostenute per l'attività politica e istituzionale. Insieme a Polverino, nella lista degli indagati fu inserito anche un altro consigliere regionale, Nicola Caputo (Pd).

La guardia di finanza, su disposizione del pm Giancarlo Novelli, perquisì i loro uffici nell'Assemblea regionale, al Centro Direzionale di Napoli, e le abitazioni rispettivamente a Teverola (Caserta) e a Caserta città.