Coldiretti: "Crisi abbatte gas serra" Più prodotti a km 0, meno emissioni
Effetto positivo della difficile congiuntura economica: nei primi nove mesi del 2013 le emissioni inquinanti sono scese del 6,1% rispetto al 2012. Il nostro Paese è in controtendenza rispetto al resto del mondo
Per effetto della crisi nei primi nove mesi del 2013 il gas serra in Italia è sceso del 6,1% rispetto al 2012. Ciò è dovuto al minore consumo di prodotti petroliferi, causato dalla difficile situazione economica. Lo afferma la Coldiretti, sottolineando che il dato nazionale è in controtendenza rispetto al nuovo livello record raggiunto nel 2012 nella quantità di gas a effetto serra nell'atmosfera rilevato dall'Organizzazione meteorologica mondiale.
Secondo i dati diffusi dall'Unione petrolifera nei primi nove mesi del 2013, i consumi sono stati pari a circa 45,2 milioni di tonnellate, con un calo del 6,1% (-2.948.000 tonnellate) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La minore combustione di un chilo di petrolio, sottolinea la Coldiretti, determina l'emissione di circa 3,11 chili di anidride carbonica ad effetto serra in meno.
Con il boom dei prodotti a km 0 meno CO2 - Il calo di emissioni, continua la Coldiretti, è dovuto all'effetto della crisi in un Paese come l'Italia dove l'88% delle merci viaggia su gomma. Si assiste, infatti, ad una vera impennata degli acquisti di prodotti alimentari a chilometro zero con un aumento su base annua del 53% della spesa nei mercati degli agricoltori. Una tendenza che ha un impatto virtuoso sull'ambiente perché riduce gli sprechi di petrolio e le emissioni inquinanti provocate anche dall'importazione fuori stagione dei cibi dall'estero.
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