FOTO24 VIDEO24 2

Show di Dario Fo all'Auditorium Padre Lombardi: "Meglio non farlo"

Dura reazione del direttore della Sala Stampa vaticana dopo le accuse del comico: "Di quello spettacolo non sapevamo nulla"

Gianni Marussi

"Dopo queste uscite mediatiche, che cercano di mettere in mezzo Vaticano e Papa in modo non corretto e forse strumentale, penso proprio che sia meglio che lo spettacolo non si faccia all'Auditorium". Padre Federico Lombardi spiega così la decisione sullo show di Dario Fo all'Auditorium Conciliazione di Roma, dove il comico intendeva allestire un reading sulla moglie, Franca Rame. Padre Lombardi precisa: di quello spettacolo non sapevamo nulla. 

"In realtà nessuna autorità vaticana ne sapeva nulla, né alla Presidenza dell'Apsa, proprietaria dell'Auditorium, né in Segreteria di Stato, né ai Consigli della Cultura o delle Comunicazioni Sociali", dice infatti il direttore della Sala stampa della Santa Sede.

Dario Fo aveva infatti dichiarato che il Vaticano non avrebbe autorizzato la messa in scena all'Auditorium del suo spettacolo, ideato su un testo di Franca Rame, il testo scritto dall'attrice e intitolato "In fuga dal Senato".

L'a.d. dell'Auditorium: "Ma quale censura?" - Sulla vicenda interviene anche Valerio Toniolo, amministratore delegato dell'Auditorium, replicando così. "Come fa Dario Fo a dire che il suo spettacolo è stato censurato? Lui stesso dice che in passato è stato ospite dell'Auditorium. In realtà lo spettacolo non è stato annullato perché non era mai stata data una conferma, e questo rientra nelle libere scelte di programmazione del nostro teatro".

"Stavamo decidendo quali attività svolgere - spiega - e non è stata data una conferma sulla spettacolo di Dario Fo perché le nostre scelte di programmazione erano altre. Noi non abbiamo mai censurato nessuno nel nostro teatro. Ma visti i problemi che fa, se si vuole fare una provocazione, allora siamo ben contenti che lo spettacolo non si faccia all'Auditorium".

Toniolo parla di un comportamento di Fo "pretestuoso e scorretto", addirittura "violento". "Lui stesso dice che è venuto altre volte - sottolinea -: quindi come fa a dire che ora viene censurato? Dov'è la censura? Il teatro ha il diritto e la possibilità di stabilire il proprio calendario in base alla propria attività artistica, nel modo che ritiene migliore. Questa è la base della programmazione. Non abbiamo fatto torto a nessuno". In particolare, a proposito dello spettacolo su Franca Rame "non è stata confermata alcuna opzione": insomma, "non è vero che prima sia stato detto sì e poi no".

E se Fo "si comporta in questo modo", dice Toniolo, "siamo ben lieti di non ospitare lo spettacolo". D'altronde, l'Auditorium della Conciliazione è una struttura "da 250mila spettatori l'anno", una realtà "vitale e importante".

La replica di Fo: "Dal Vaticano una tipica risposta della politica" - Dire "Io non sapevo niente, non c'ero e se c'ero dormivo. Buttano il sasso e poi nascondono la mano". Così Dario Fo commenta le repliche di Padre Federico Lombardi, capo della sala Stampa Vaticana e dell'amministratore delegato dell'Auditorium Conciliazione Valerio Toniolo, alle dichiarazioni di ieri del premio Nobel, sul rifiuto da parte del teatro romano di prendere in cartellone In fuga dal Senato, tratto dal libro di sua moglie Franca Rame. Il premio Nobel spiega di aver saputo del no allo spettacolo ''dall'organizzatore del teatro, che era disperato, anche perche' come dicono anche loro, eravamo già andati là con Mistero Buffo''. E ribadisce ironico: ''Hanno solo mosso ancora di più la curiosità della gente. Abbiamo sospeso tutta la pubblicità, perché basta scrivere su una locandina 'lo spettacolo rifiutato dal Vaticano' per avere la fila".

Espandi