"Comunque guarda, qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta". Così Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia, si sarebbe rivolta a Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, durante una telefonata nella quale si chiedeva al Guardasigilli di intercedere per Giulia Ligresti, in carcere dopo lo scandalo Fonsai. Un'intercettazione, in possesso dell'Adnkronos, datata 17 luglio scorso a poche ore dall'arresto nei confronti dell'Ingegnere e dei suoi tre figli coinvolti nell'inchiesta della Procura di Torino. Il ministro si sarebbe attivato dopo una telefonata di Antonino Ligresti. Parla con i due vice capi di dipartimento del Dap, il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria, per "sensibilizzarli" sul fatto che Giulia Maria Ligresti soffre di anoressia. Il 28 agosto finalmente Giulia vede aprirsi le porte del carcere. Ma per la Cancellieri si è trattato di "una telefonata per motivi umanitari, per assicurarsi che le condizioni fisiche di Maria Giulia - affetta da anoressia e depressione - siano compatibili con il regime carcerario". Questa la sua spiegazione al procuratore Vittorio Nessi che voleva vederci chiaro.
La Cancellieri replica: nessuna interferenza - Nessuna interferenza con le decisioni degli organi giudiziari sul caso di Giulia Ligresti, ma solo un intervento "doveroso" finalizzato ad impedire eventuali gesti autolesivi. Lo afferma il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, in una lettera inviata ai Capigruppo di Camera e Senato. "Naturalmente, sono pronta a riferire in Parlamento, ove richiesta, per poter dare ogni chiarimento che si rendesse necessario", ha aggiunto il ministro.
Alfano: vicenda strumentalizzata - "Ho espresso solidarietà al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri per una vicenda strumentalizzata ad arte, che ha mostrato invece la sua grande sensibilita' e la sua attenzione per le condizioni di salute in cui versava Giulia Ligresti, ritenute critiche anche dal giudice che ha stabilito infatti l'attenuazione delle misure cautelari".
E' quanto afferma il vicepremier ministro dell'Interno Angelino Alfano sostenendo che da parte del Guardasigilli non c'è stata alcuna "azione e neanche intendimento al di fuori delle legittime competenze", ma "semmai l'intenzione di evitare l'eventuale peggioramento di una situazione difficile, nel pieno rispetto dell'ambito istituzionale che si coniuga opportunamente con l'aspetto più strettamente umano".