Marcegaglia chiude la fabbrica di Taranto: 134 lavoratori in mobilità
I sindacati: "Subito stato di agitazione". L'azienda: "Colpa della crisi"
Marcegaglia Buildtech chiuderà la sede di Taranto e metterà in mobilità 134 dipendenti. L'annuncio è arrivato dopo un faccia a faccia tra azienda e organizzazioni sindacali. Colpa "della grave crisi che ha irreversibilmente colpito il settore del fotovoltaico in Italia e nel mondo", ha spiegato l'azienda. I sindacati hanno subito proclamato lo stato di agitazione.
"Un'ennesima mazzata per questo territorio già martoriato da una crisi senza precedenti", commentano i sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm. La sospensione dell'attività produttiva dello stabilimento tarantino è stata proclamata per il prossimo 18 novembre, alla scadenza della cassa integrazione ordinaria in corso. Il gruppo Marcegaglia già da tre anni ha dismesso a Taranto la produzione di caldaie industriali per riconvertirsi al fotovoltaico e produrre in proprio le lamine flessibili a film sottile, in silicio amorfo.
Il 29 settembre del 2011 fu presentato il piano industriale alla presenza del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. "Vogliamo fare di Taranto la capitale del fotovoltaico in Italia", disse in quella occasione Antonio Marcegaglia, amministratore delegato del gruppo. Ma le aspettative sono state disattese. "Lasciano Taranto - osservano i sindacati - per una riorganizzazione del Gruppo Marcegaglia, scippando nuovamente a questa città posti di lavoro e opportunità di sviluppo non inquinante".
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