Per la prima volta con "Ladri di Cotolette. Storie d'amore, cinema e cucina", Diego Abatantuono svela qualcosa di sé, ripercorrendo "il dietro le quinte" di tutti i grandi film di cui è stato protagonista, e usa il cibo come filo conduttore: ricette incontrate quasi per caso e diventate memorabili, piatti poveri spesso arricchiti dalla conversazione.
Diego così riporta alla memoria i profumi e i sapori di paesi lontani, le risate che hanno rallegrato le numerose nottate passate lontano da casa, circondato da colleghi, divenuti con il tempo sinceri amici. Il volume è appena arrivato in libreria ed è stato realizzato a quattro mani con Giorgio Terruzzi (Mondadori, 144 pagine, 16,90 euro).
"Ladri di Cotolette" svela il vero volto di Diego, un attore che ha da sempre stabilito un rapporto profondo con il suo pubblico e che a lui è sempre rimasto fedele. Un libro ricco di racconti da backstage di storie e aneddoti divertenti, a volte memorabili, fatiche, imprevisti e anche appassionate “storie d’amore”, più o meno clandestine, nate durante le riprese, con protagonisti veri ma nascosti, per non entrare troppo prepotentemente nelle vita privata altrui.
Si ripercorrono attraverso tutti i suoi film gli incontri con i grandi attori e registi del cinema italiano, con i quali Diego ha spesso collaborato, come Salvatores, Pupi Avati, Mazzacurati e Vanzina, uomini che hanno condiviso con lui la stessa passione per il cinema e la convivialità.