Il senatore Pdl Francesco Nitto Palma sostiene che i lavori della Giunta per il Regolamento del Senato, chiamata a decidere sul voto palese o segreto per la decadenza di Silvio Berlusconi, devono essere sospesi. "La corte d'Appello di Milano - ha sottolineato - ha detto che l'incandidabilità è una sanzione amministrativa, e pertanto non è retroattiva". "Quindi - ha poi aggiunto - dà ragione a noi e non c'è motivo di andare avanti".
Verso un rinvio della votazione - Attorno alle 20 sono ricominciati i lavori della Giunta per il Regolamento. Dopo la relazione di Anna Maria Bernini del Pdl ora è la volta dell'altro relatore di maggioranza Franco Russo (Pd) che dovrà motivare il perché il suo partito propende e propone il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E' molto probabile, però, che non si arrivi al voto definitivo entro stasera. La seduta della Giunta, infatti, potrebbe essere aggiornata a mercoledì mattina.
Caos sull'attacco del Pdl - Immediata la reazione del Pd che, attraverso i suoi componenti, afferma che "la giunta, al contrario di quanto affermato da Francesco Nitto Palma, sta proseguendo il suo lavoro". E' vero che il Pdl ha chiesto di sospendere i lavori per via delle motivazioni della sentenza di Milano sulla pena accessoria dell'interdizione che definisce la decadenza una sanzione amministrativa, ma la giunta è ancora riunita per esaminare il caso e decidere il da farsi. Nel frattempo è arrivato al Senato Karl Zeller in ritardo per colpa dello sciopero degli aerei.
Schifani: si sospenda Aula e venga Grasso - "Si sospendano subito i lavori dell'Aula e venga immediatamente il presidente Grasso a sentire le nostre ragioni perché qui si sta avallando il fatto che a maggioranza si cambino i regolamenti". Lo ha detto il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani, intervenendo a Palazzo Madama.
Anticipare voto decadenza, non passa proposta M5S - Intanto l'Aula del Senato respinge, per alzata di mano, la proposta del M5S di votare la decadenza di Silvio Berlusconi il 5 novembre. Votano contro la maggioranza e la Lega Nord, a favore M5S e Sel. Rimane quindi il calendario deciso dalla conferenza dei capigruppo che non accenna a data decadenza.