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Spiegel: "Merkel intercettata dal 2002" "Centro di spionaggio Usa a Roma"

Hillary Clinton scarica Obama: "Fare chiarezza, su Nsa va detto tutto". Onu: "Ventuno Paesi per la risoluzione contro lo spionaggio selvaggio"

LaPresse

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, fu spiata dalla Nsa dal 2002 e fino a poco prima del suo incontro con il presidente Usa, Barack Obama, nel giugno scorso. Lo riferisce il settimanale tedesco Spiegel online, rivelando anche che nel 2010 gli Stati Uniti possedevano circa 80 centri di spionaggio in Europa, comuni a Cia e Nsa, di cui uno a Roma. Le novità emergono da documenti di Edward Snowden, la "talpa" del Datagate.

Secondo il settimanale tedesco, i centri erano due in Germania, a Berlino e Francoforte, per un totale di 19 in Europa, 80 nel mondo. Proprio da quello di Berlino, nell'ambasciata americana sulla Pariser Platz, avveniva lo spionaggio delle conversazioni della cancelliera. Der Spiegel cita anche città europee come Parigi, Madrid, Praga e Ginevra.

Obama si difende: "Non ne sapevo nulla" - Durante il colloquio telefonico tra Obama e la Merkel dei giorni scorsi, il presidente degli Stati Uniti si sarebbe difeso ribadendo di non sapere che la cancelliera fosse intercettata dai servizi Usa, altrimenti avrebbe chiesto di interrompere immediatamente le operazioni.

La Clinton si smarca da Obama - Intanto, negli Usa, l'ex segretario di Stato americano, Hillary Clinton, si smarca da Barack Obama e dice: "Non si è ancora fatta piena chiarezza sull'accaduto. Alle accuse e ai sospetti dei nostri alleati non abbiamo risposto in modo adeguato, fornendo i dettagli necessari". E, pur non citando mai il presidente Usa, critica duramente il modo in cui l'amministrazione ha trattato lo scandalo che travolge da mesi la National Security Agency.

Si rafforza il fronte Onu contro lo spionaggio selvaggio - Mentre Washington pensa a come fronteggiare la situazione, la mobilitazione di Germania e Brasile ha trovato terreno fertile alle Nazioni Unite dove altri 19 Paesi stanno lavorando con Berlino e Brasilia ad una bozza di risoluzione dell'Assemblea Generale che stabilisca maggiori diritti alla privacy su internet. La spinta segna il primo grande sforzo internazionale per limitare le intrusioni della National Security Agency nelle comunicazioni.

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