Stamattina abbiamo dormito un'ora in più, ma la dilazione della sveglia ci costa comunque qualcosa: stasera, uscendo dall'ufficio, sarà buio e potremo toccare con mano il fatto che stiamo sprofondando nell'inverno. L'ora di luce in meno ha effetti importanti sul sistema di autoregolazione fisica di molte persone: addirittura un italiano su quattro lamenta un maggior senso di affaticamento, irritabilità e umor nero. Per fortuna, per combattere questa sorta di jet lag da autunno, qualcosa si può fare: stare all'aperto il più possibile, per godere al meglio della luce diurna, regolare gli orari di veglia e di riposo e idratarsi correttamente fin dal primo mattino.
Anche se di solito i disagi maggiori si registrano in primavera, quando le lancette dell'orologio si spostano in avanti privandoci di un'ora di sonno, anche il ritorno indietro ha un certo impatto sul fisico. Il fatto di dormire un'ora in più, infatti, non è per tutti un beneficio: ne saranno molto contenti i soggetto che hanno la tendenza ad andare a letto tardi e a dormire di più la mattina, i cosiddetti "gufi", mentre il fatto non farà piacere a chi tende ad andare a dormire presto e ad alzarsi di buon ora, le cosiddette "allodole": queste ultime, ad esempio, sono costrette ad aspettare un'ora in più per potersi alzare e cominciare la giornata senza disturbare chi vive con loro.
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In ogni caso il disagio è destinato a risolversi nel giro di pochi giorni, di solito due o tre. Faranno un po' di fatica le persone molto abitudinarie, o quelle particolarmente legate a rispettare gli orari fissi. Spiega il Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro Disturbi del Sonno del San Raffaele di Milano: “Bisogna precisare che non tutti soffrono allo stesso mondo il ritorno all'ora solare: disturbi come irritabilità, cattivo umore e sensazione di fatica interessano circa il 25% della popolazione. Si tratta comunque di un piccolo jet lag, e soprattutto i bambini e gli anziani soffrono di più, perché sono più legati a orari fissi, per i pasti e per il sonno".
Per combattere i piccoli disturbi legati al cambio dell'ora si possono mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti a cominciare da una corretta idratazione. Spiega infatti Ferini Strambi: “A volte il soggetto può essere portato ad assumere ansiolitici o anche bevande alcoliche, a scopo ansiolitico. Invece è più opportuno idratarsi, come peraltro occorre fare per superare più facilmente il jet lag in caso di viaggi transcontinentali”. In autunno, a differenza di quanto avviene durante i periodi più caldi dell'anno, avvertiamo meno la sete e questo può portarci a non bere acqua a sufficienza, Una insufficiente idratazione stimola la produzione degli ormoni dello stress, nemici del benessere psico-fisico. Il momento migliore per idratarsi è appena ci si sveglia e in generale al mattino.
Tra gli altri accorgimenti da mettere in atto c'è la cura per l'alimentazione, privilegiando i carboidrati complessi, la frutta e la verdura di stagione. Ritagliamoci il tempo per fare un po' di attività fisica: lo sport aiuta ad ossigenare i tessuti e a rilasciare endorfine, gli ormoni del buon umore. Infine, non neghiamoci un po' di tempo per noi stessi, per un'attività che ci piace, o semplicemente per una pausa di riflessione e di meditazione. E mettiamo in atto tutte le strategie possibili per fare del risveglio un momento piacevole )(o almeno non traumatico): scegliamo per svegliarci una musica che ci piace, regoliamo la lampada della stanza da letto con una luce soffusa e regaliamoci il profumo di un buon caffè o del cappuccino che ci aspetta per colazione.