Meglio tre ruote o due?

Quadro 350S, divertimento puro

Provato lo scooter tre ruote italiano

© Ufficio stampa

“El sta in pé in de per lu?” Quando parcheggio, un pensionato seduto fuori da un bar di un quartiere della vecchia Milano mi chiede se “sta in piedi da solo”. Sì rispondo, basta tirare il freno a mano! Insolito per una moto, normale per Quadro 350S, che con le sue due ruote anteriori è uno scooter a tre ruote. Triciclo a motore per il codice della strada.

Colpa dei tempi che cambiano rapidi, delle esigenze che si modificano veloci e un pochino forse anche delle mode. Così il codice fatica a trovare un casellario di nomi dove inserire questo tipo di mezzi. Per i tanti che non se la sentivano di lasciare le quattro ruote per le due, gli scooter a “tre” ruote sono diventati la vera alternativa: agilità da due ruote, stabilità da quattro, se aggiungete sicurezza e divertimento l’equazione è completa. Quadro 350S è largo 80 centimetri, come uno scooter 500 di cilindrata, questo per dire che l’ingombro delle due ruote davanti non è poi così esagerato. Nel traffico si passa e nelle fermate al semaforo rosso si può decidere di restare in sella in equilibrio o appoggiare il piede a terra… Fa lo stesso.

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Il segreto sta tutto tra i braccetti che legano le due ruote anteriori da 14 pollici e le fanno lavorare appaiate, garantendo un solido appoggio in curva. Quelli di Quadro lo chiamano HTS – Hidraulic Tilting System – un sistema idraulico di sospensioni che, applicato alla coppia di ruote anteriori, le fa oscillare e inclinare simultaneamente, garantendo stabilità anche in condizioni di equilibrio precario. Nel senso che, anche se non siete Valentino Rossi, il rischio di cadere per i meno esperti è quasi azzerato, mentre chi ha già pratica di moto potrà sperimentare sensazioni nuove e sorridere dentro al casco specialmente sulle rotonde o sulle curve del lungolago, dove il “pif paf” destra-sinistra si trasforma in un gioco divertente.

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Cruscotto digitale con tutte le informazioni e contagiri a lancetta, tre freni a disco, la leva destra che agisce sull’anteriore, la sinistra per la frenata combinata e sulla pedana in basso c’è un altro pedale per frenare con il piede. Il motore è un monocilindrico 350 di cilindrata con 27 CV e un ottimo spunto, il serbatoio nel tunnel centrale contiene 13 litri, il tutto per 200 kg di peso complessivi. Numeri misure e dati tecnici però potete scoprirli dove volete, ma le sensazioni quelle no… Sono uniche. Quelle due ruote davanti, che all’inizio fanno arricciare un po’ il naso e che devi tenere a mente quando in curva ti avvicini troppo al marciapiedi, ti permettono di guidare sicuro e senza pensieri. Brecciolino, tombini, buche, rotaie e pavé, strisce pedonali, insomma l’intera compilation delle peggiori insidie per le ruote anteriori di moto e scooter, è invece per Quadro solo una formalità.

Design moderno, sella ben imbottita e sotto lo spazio per due caschi aperti o per una borsa se andate in ufficio tutti i giorni, a far la spesa al supermercato oppure fuori porta per il fine settimana con fidanzata sul sellino posteriore. Quadro è un mezzo tuttofare, il suo motore ha un ottimo spunto tra le code delle auto nel traffico del centro all’ora di punta, si difende in tangenziale e vi fa procedere in relax quando si va a passeggio su strade dove è bello gustarsi il panorama. Volete sapere l’ultima? L’altro giorno mi sono fermato di nuovo davanti al solito bar e seduto fuori c’era lo stesso pensionato. Parcheggio e mi fa: “In mei tri rod o du?”. Meglio tre ruote o due?

Gigi Sironi

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12 ott 2020 20:47