Renato Brunetta ha detto che il Pdl ostacolerà l'attività del governo e del Parlamento finchè la neo-presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, non si dimette. Riferendosi alla votazione di mercoledì, a cui il centrodestra non ha partecipato, il capogruppo Pdl alla Camera ha parlato di "uno strappo intollerabile" da parte del Pd. "Gli strappi hanno dei costi - ha sottolineato - e su questo siamo uniti come un sol uomo".
Nella riunione di maggioranza, Renato Brunetta, a quanto riferiscono fonti parlamentari, ha proprio minacciato la guerriglia parlamentare se Rosy Bindi non lascia la presidenza dell'Antimafia. Minaccia confermata all'uscita dalla riunione: ''Gli strappi hanno dei costi, e su questo siamo uniti come un sol uomo, la Bindi fa miracoli''.
Quanto al decreto P.a., motivo per cui la riunione di maggioranza era stata convocata, l'ex ministro ribadisce le sue critiche: ''Non dico nulla per ragioni storiche ma è l'esatto contrario della mia riforma e quindi il giudizio non è positivo''.
Fitto (Pdl): "E' fatto grave, serve chiarimento" - "Questo tema della commissione Antimafia va ripreso e chiarito non può essere" trattato come un "dettaglio" perché "è un fatto molto grave". Lo ha detto il deputato del Pdl, Raffaele Fitto, commentando la presa di posizione del suo capogruppo Brunetta sulla vicenda. "Stiamo insieme - ha osservato Fitto - in una maggioranza provvisoriamente ma o collaboriamo o diventa difficile". "Su un tema così delicato non è possibile procedere con una forzatura di questo tipo", ha concluso.
Cuperlo (Pd): "Da Bindi iniziative per ricomporre" - "Mi auguro che nelle prossime ore, nei prossimi giorni la presidente Bindi si faccia promotrice di una iniziativa di ricomposizione". Lo ha detto Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria Pd. Credo che Rosy Bindi "assumerà iniziative" in questo senso e "se c'è la volontà penso si possa arrivare a una soluzione".