Il governatore Luca Zaia ha annunciato che saranno eseguiti tamponi per il coronavirus alle badanti che rientrano in Italia da Paesi extra Ue per riprendere servizio nelle famiglie del Veneto. I test saranno gratuiti, ma non obbligatori. Zaia ha sottolineato che, per usufruire del servizio, bisognerà rivolgersi al sistema sanitario regionale, a partire dai medici di base. "E' una maniera per proteggere gli anziani e i loro familiari", ha detto.
"Non è un fatto di ghettizzazione, è di sanità pubblica. Le badanti hanno rapporti con persone a rischio, spesso non autosufficienti", ha sottolineato il presidente della Regione.
L'assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, ha poi osservato che "sarebbe ottimale che le badanti accolgano l'invito a tutela dei loro assistiti che per la maggior parte sono anziani o persone con disabilità. Chiediamo la loro massima partecipazione, ma anche il supporto dei familiari assistiti".
I test potranno essere richiesti alle strutture sanitarie venete, ai medici di medicina generale e i distretti sanitari. Nel Veneto si stima vi siano circa 90mila badanti, provenienti per la maggior parte da paesi dell'Est Europa come Moldavia, Romania e Ucraina.
Il governatore ha poi spiegato che l'ultimo rilevo ha fatto emergere due focolai importanti nella Regione, uno di sei persone positive a Feltre, mentre altre 10 persone sono risultate positive nel territorio di competenza dell'Usl 6 di Padova: un contagio - ha spiegato la Regione - è partito da una badante rientrata in pullman dalla Moldavia, che poi ha coinvolto un'altra coppia di connazionali residente nel padovano, e altri otto cittadini moldavi che viaggiavano nello stesso mezzo. Oltre a loro, sono risultate positive anche l'anziana per la quale la donna presta servizio e la figlia di quest'ultima.