Dopo essere stato ispirato dalla figura di Papa Francesco, si è pentito e costituito, confessando i reati compiuti 15 anni prima, senza che la polizia lo stesse cercando. Protagonista della storia è Marco Rossi, italiano di 44 anni che vive in Germania, con alle spalle una storia di tossicodipendenza e di furti e rapine.
Un'adolescenza difficile e il riscatto in Germania - Tutto ha inizio in un paesino della Lombardia: una famiglia disastrata, un'infanzia difficile, con un padre che si è dileguato e una madre sempre stanca. A 15 anni Marco, non vede un futuro e comincia a bucarsi con l'eroina. A 19, come racconta il settimanale tedesco "Spiegel", un amico a Essen gli offre di cambiare vita in Germania: un conoscente con una gelateria cerca qualcuno. Marco parte e diventa gelataio. La vita sembra prendere una buona piega e regalargli una seconda chance: niente più buchi, un lavoro onesto. Fa anche venire su nel Nord-Reno-Vestfalia la ragazza dall'Italia con cui farà una figlia.
Il ritorno nel tunnel della droga e le rapine - Dopo qualche anno però la relazione va in pezzi, i due si separano e lui riprende a drogarsi: eroina e cocaina. Vive per strada, senza un soldo e allo specchio, racconta, si vedeva come un "sorcio". Poi legge in un giornale di una rapina e gli sembra una buona idea per trovare il denaro per la droga.
Il 19 gennaio 1998 Marco parcheggia la bici davanti alla Sparkasse a Herne, entra con una maschera di Zorro e una pistola giocattolo in mano e allo sportello, allungando la sua borsa di stoffa, minaccia: "Questa è una rapina. Riempire, veloce". La cassiera riempie: in tutto 27.000 marchi (circa 14.000 euro). Alle sue spalle fra i clienti una madre si mette davanti alla figlioletta per proteggerla: lo sguardo incredulo della bambina non lo abbandonerà mai.
Dopo quella volta sono seguite altre rapine: due banche e una profumeria. Prendeva cocaina fino a 30 volte al giorno. Poi la fuga in Italia per nascondersi, ma la coscienza non gli dava pace: lo sguardo della bimba lo perseguitava togliendogli il sonno la notte e comparendogli davanti in pieno giorno.
L'elezione di Papa Francesco e la decisione di costituirsi - Fino a quando anche per Marco arriva l'ora del riscatto: il 13 marzo Marco vede le immagini dell'elezione di Papa Francesco, che compare senza pompa e ornamenti sul balcone di San Pietro. Un pontefice che abbraccia anche gli emarginati. Il 6 aprile Marco entra in una stazione della polizia in Svizzera e si consegna: "Sono qui per alleggerire la mia coscienza", dice raccontando la sua storia, piangendo.
Presto Marco tornerà in Italia - Qualche mese dopo Marco è detenuto in una cella del carcere di Bochum ed è sereno. I rimorsi non lo tormentano più: l'elezione di Papa Francesco è stata per il lui un segno, dice. Il tribunale di Bochum lo condanna a cinque anni e due mesi. Secondo il suo avvocato, se non si fosse costituito, non lo avrebbero mai preso: da nessuna parte figurava negli atti il suo nome. Data l'eccezionalità del caso, la giustizia è clemente: la procura rinuncia all'applicazione della pena. Dopo quattro mesi di carcere, Marco Rossi, il 20 dicembre, verrà estradato in Italia.