La legge di stabilità è una manovra in favore di lavoratori e imprese. Il ministro all’economia, Fabrizio Saccomanni, e il premier, Enrico Letta, lo hanno detto già prima della presentazione del documento. Ma un piano di ripartenza fatto soprattutto di incentivi, in un paese con un debito altissimo, ha bisogno di fondi. Lo stesso Letta lo spiega in un’intervista al Washington Post: “Lo finanzieremo anche con le privatizzazioni”.
Privatizzate Fincantieri e mezza Terna - Nel lungo colloquio con la giornalista del quotidiano americano, il primo ministro italiano ha parlato dell’emergenza Lampedusa, delle difficoltà dell’intera eurozona e delle prospettive di rilancio del nostro paese. Ma quando è arrivata la fatidica domanda del “come”, Letta non ha battuto ciglio: “Daremo il via ad un processo di privatizzazioni. Pensiamo che adesso il mercato sia pronto ad acquistare”. Anche sui beni e le aziende da sacrificare il primo ministro è sembrato sicuro: “Innanzitutto venderemo Fincantieri e una parte di Terna. Della seconda, però, solo il 49%”.
Il principale sistema cantieristico italiano e l’operatore che gestisce la trasmissione di energia elettrica saranno, quindi, i primi obiettivi del processo di privatizzazione programmato dalla coppia Letta-Saccomanni che, lo annuncia lo stesso premier, sarà presentato a breve. La messa in vendita di alcune aziende pubbliche farà parte, probabilmente, del piano di attrazione di capitali denominato “Destinazione Italia”.