Nadezhda Tolokonnikova, una delle tre Pussy Riot condannate a due anni di carcere per la preghiera punk anti-Putin nella cattedrale ortodossa di Mosca, ha ripreso lo sciopero della fame per denunciare le inumane condizioni di detenzione. Lo ha annunciato il marito nello stesso giorno in cui le autorità russe hanno deciso di riportarla in cella dopo il ricovero in ospedale.