Ddl diffamazione passa alla Camera: niente carcere per giornalisti
Contrari i deputati di Sel e del M5S. Il testo ora passa al Senato
Via libera dell'Aula della Camera al testo che riforma il reato di diffamazione a mezzo stampa, cancellando il carcere per i giornalisti e i direttori di testate. I sì sono stati 308, 117 i contrari, 8 gli astenuti. Il testo passa al Senato. Contro votano Sel e M5S.
"Mettiamo fine ad un anacronismo, quello della carcerazione per i giornalisti, che riecheggia culture incompatibili con la democrazia costituzionale". Così Pino Pisicchio, autore della prima proposta di legge di riforma della diffamazione, commenta l'approvazione del provvedimento che elimina la pena detentiva per i giornalisti.
"Certo, si poteva fare di più - aggiunge il presidente del gruppo Misto - si poteva porre l'istituzione di un Giurì d'onore per evitare la giurisdizionalizzazione dei contrasti tra giornalista e cittadino, così come sarebbe stato utile approfondire i temi relativi all'uso delle nuove tecnologie della comunicazione. Torneremo a porre il tema sul piano di una proposta organica. Oggi accontentiamoci di un passo".
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