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Le Iene indagano sui rifiuti

Nadia Toffa torna in Campania

Martedì 15 ottobre in diretta alle ore 21.10 su Italia 1, nuovo appuntamento con "Le Iene show". Conducono Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Gialappa's Band. Continua l'indagine di Nadia Toffa sullo smaltimento illecito di rifiuti industriali in Campania. La Iena si è recata nel territorio compreso tra Napoli e Caserta e qui ha documentato l'esistenza di diverse discariche abusive dove viene spesso riscontrata la presenza di rifiuti tossici.

In prossimità di queste zone, la percentuale di persone che si ammalano di tumore è molto elevata. Come ha dimostrato l’inviata, non è difficile, inoltre, imbattersi in roghi tossici tramite i quali viene smaltito il materiale industriale. È un problema che non riguarda solo la Campania, perché alcune di queste discariche sono confinanti con terreni coltivati a frutta e verdura, i cui prodotti vengono poi distribuiti in tutta Italia. In particolare, Nadia ha mostrato come dei pomodori coltivati in una di queste terre vengano venduti al pubblico e distribuiti, a detta di alcuni contadini, anche ad alcune multinazionali.

La Iena ha fatto analizzare una delle piante di pomodori. Dentro questi ortaggi è stata riscontrata la presenza di notevoli quantità di metalli pesanti, che possono determinare gravi patologie se consumati per un periodo molto lungo. In quelle terre, irrigate spesso - secondo alcuni contadini - con acqua di pozzi contaminata, non si coltivano e vendono solo pomodori, ma, come mostra la Iena, anche altri prodotti ortofrutticoli. Nadia racconta, inoltre, come in quella zona una ditta di compostaggio anni addietro avrebbe sparso rifiuti tossici, contaminando non solo persone e culture, ma anche animali, come confermano anche alcuni contadini.

L’inviata chiede, infine, spiegazioni all’ex Ministro della Salute Balduzzi, che in passato si è recato più volte nella Terra dei Fuochi, il quale dichiara: “Da Ministro della Salute ho provato a fare qualcosa, che cosa questo abbia prodotto di concreto me ne accerterò”.

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