"Ora che i conti sono in ordine e il debito e il deficit sono scesi, l'Italia è un Paese credibile per chiedere politiche per la crescita". Lo ha sottolineato il premier, Enrico Letta, ricordando che "la crescita non è alternativa a non fare debito". Sulla questione dei tagli alla sanità che preoccupano le Regioni, invece, è intervenuto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, assicurando "una soluzione equa per tutti quanti".
Lorenzin: "Nessun aumento dei ticket" - Approfondendo l'annuncio di una "soluzione equa" in Sanità da parte di Saccomanni, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è intervenuto dicendo che non esiste "alcun rischio aumento dei ticket, anche se di fronte a tagli così forti si riapre una vertenza". Ha commentato così quelli che definisce rumors sui tagli in programma con la Legge di stabilità, assicurando comunque che "vigilerà" al riguardo.
E ancora, a Tgcom24 il ministro dice che, se fossero confermati i tagli, ben tre miliardi, di cui parlano le indiscrezioni circolate, "non sarebbero più sostenibili l'assistenza ospedaliera e l'erogazione dei farmaci". "Io sto lavorando - continua - perché si abbia un'azione contenuta che non vada a inficiare la sostenibilità del sistema. I tagli vanno fatti in modo intelligente".
In sei anni, ricorda ancora il ministro, si è avuto un taglio alla Sanità pari a 22 miliardi. Tuttavia, sottolinea, è possibile ancora intervenire incidendo, innanzitutto, "sulla questione della governance sanitaria, con nuovi manager che rispondano agli stessi requisiti richiesti ai manager nel settore privato". Inoltre, "vanno subito applicati i costi standard e la Centrale unica d'acquisto", così come "il fascicolo sanitario elettronico, che porterebbe ad un risparmio di 6-15 miliardi. In questo modo, nel giro di 4-5 anni, si otterrebbe un grande risparmio per il sistema nel complesso".
Dal 2011 al 2015 tagli per 31 miliardi - Tra il 2011 e il 2015 le Regioni hanno subito tagli in sanità per oltre 31 miliardi, tra blocco dei contratti, economie di spesa, tagli dovuti alla spending review e riduzione dei finanziamenti. Nel 2013, in particolare, il Fondo sanitario nazionale è stato penalizzato, con la spending review e la Legge di stabilità, con oltre 1,8 miliardi di tagli rispetto al 2012 secondo l'assessore alla Sanità della Regione Toscana, Luigi Marroni, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni.
Il Fondo per le risorse finanziarie previsto dal Patto per la salute nel 2012, dunque, è passato da 111,8 miliardi a poco più di 109 miliardi; è poi sceso a circa 108 miliardi con la spending review per poi essere ridotto a 107,9 miliardi. Nel 2013 il Fondo sanitario nazionale è stato ridotto ulteriormente prima di 1,8 miliardi di euro e successivamente di altri 600 milioni. Nel 2013, per la prima volta, al Fondo sanitario è stato tagliato un miliardo. Le Regioni chiedono inoltre chiarezza definitiva rispetto all'impegno, assunto dal governo, di garantire i 2 miliardi necessari per la copertura ticket del 2013, considerando questi 2 miliardi come aggiuntivi rispetto al previsto Fondo sanitario, a partire dal 2014.
Questo il quadro dei finanziamenti per il Fondo sanitario nazionale dal 2006 al 2014 e le variazioni percentuali:
FINANZIAMENTI PER IL FONDO SANITARIO NAZIONALE-------------------------------------------------------ANNO AMMONTARE VARIAZIONE % (MLD) ANNUA2006 93.173 ----2007 97.551 +4,7%2008 101.427 +4,0%2009 104.468 +3,0%2010 105.566 +1,1%2011 106.905 +1,3%2012 107.961 +1,0%2013 107.009 -0,9%2014 107.901 +0,8%