GIUSTIZIA E' FATTA

Investì e uccise 15enne: dopo un anno identificato il pirata della strada

L'incidente dove morì Alessia Calvani avvenne a Latina Scalo. L'uomo individuato dalla polizia stradale ma è stato solo denunciato e non arrestato

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Dopo un anno è stato individuato il conducente della Mercedes Classe A che il 2 settembre 2012 travolse e uccise la giovane studentessa Alessia Calvani, in prossimità di un incrocio a Latina Scalo. L'uomo, individuato dalla polizia stradale, durante una lunga notte di interrogatori ha reso piena confessione. L'uomo era un ladro d'auto e forse ha avuto dei complici. Per ora è stato solo denunciato e non arrestato proprio in virtù della sua collaborazione.

Ci sono volute 12 ore di interrogatorio ma alla fine ha confessato di essere il pirata della strada che il 2 settembre del 2012 investì e uccise la 15enne Alessia Calvani lungo via dellaStazione a Latina scalo. Emanuele Fiorucci, 43 anni, è stato denunciato ma non arrestato. L'accusa formulata dalla Procura fino a questo momento è di omicidio volontario. L'uomo vive aLatina scalo, poco lontano dalla vittima, e da lì non si era mai mosso dalla notte del 2 settembre di un anno fa.

L'auto era una Mercedes Classe A, rubata la stessa seradell'incidente e poi abbandonata nelle campagne fino al mattinosuccessivo, quando erano già state organizzate le operazioni perfarla sparire. La vettura infatti potrebbe essere stata statarivenduta fuori provincia o addirittura all'estero.

Gliinvestigatori della squadra di polizia giudiziaria dellaStradale hanno lavorato oltre un anno per stringere il cerchiointorno al pirata. Il punto di partenza era stata proprio laMercedes, immortalata da due telecamere poste sulle strada adiverse centinaia di metri dal luogo dell'incidente.

Nel corso delle indagini sono state analizzate 25milaconversazioni telefoniche di utenze agganciate alle celle diLatina scalo nell'arco temporale dell'incidente, e sentite averbale circa 200 persone. Le indagini, ha precisato ilsostituto commissario Igino Pandolfi, proseguono. Il sospetto èinfatti che altre persone, due o forse di più, abbiano inqualche modo offerto copertura e aiuto a Fiorucci.