Prendere un'insufficienza a un compito mai svolto. Un incubo? Purtroppo no, è quanto accaduto ad un utente di Skuola.net che ha chiesto aiuto sul forum del sito web. Ma gli insegnanti possono davvero avere un comportamento del genere con i loro alunni?
HO PRESO 4, MA ERO ASSENTE - E’ stato Edoardo Piscopo, questo il nickname dello studente sfortunato, a porre la delicata questione sul Forum di Skuola.net: “Sono stato assente per malattia l'ultima settimana di scuola durante la quale la Prof. ha fatto una verifica e ha avuto la brillante idea di mettermi 4 perché non l'ho svolta, lo può fare?”. Vediamolo insieme.
IL VOTO, CROCE E DELIZIA DEGLI STUDENTI - Partiamo da alcune definizioni generiche di ciò che costituisce per gli alunni l’assillo più grave: le valutazioni. Quest’ultime devono essere espresse con voti in decimi, sia per quanto riguarda le discipline, come anche, dal 2008/09, in relazione al comportamento. Il voto inferiore ai cinque decimi nella condotta comporta la non ammissione alla classe successiva o agli esami, indipendentemente dai risultati ottenuti nelle varie discipline scolastiche. “La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti e' effettuata dal consiglio di classe, formato ai sensi dell'articolo 5 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, e presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza” (art.4 del dpr.122/2009).
COME SI EFFETTUA LA VALUTAZIONE? - Ovviamente i voti non possono essere distribuiti arbitrariamente. Occorrono delle prove periodiche e finali da sottoporre agli studenti per verificare la loro preparazione e il loro livello di apprendimento. Esclusi gli esami di fine anno, sono le interrogazioni settimanali e i compiti in classe a pesare nell’elaborazione del giudizio finale. Solitamente, infatti, i prof. arrivano al voto conclusivo che figurerà in pagella attraverso la media delle valutazioni riportate nelle verifiche svolte mensilmente.
IN CASO DI ASSENZA - Capita spesso che gli alunni decidano di assentarsi, volutamente o meno, proprio in coincidenza delle interrogazioni o delle prove scritte. In questo caso, come in quello di malattia prolungata, occorre certificare a dovere l’assenza effettuata. Ad ogni modo gli insegnanti non sono legittimati a valutare una prova non svolta decidendo di optare per l’insufficienza. Si può, invece, ricorrere a prove suppletive e di recupero, in modo tale che lo studente possa essere ugualmente valutato come i propri compagni di classe. “Gli studenti che al termine delle lezioni non possono essere valutati per malattia o trasferimento della famiglia, sono ammessi a sostenere, prima dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, prove suppletive (legge n. 352/1995)”: questo è quanto predisposto dal Ministero dell'Istruzione.
E ADESSO? - Ma cosa fare in casi come quello raccontato dal nostro utente? Innanzitutto, parlarne con il proprio insegnante può aiutare a chiarire l'equivoco: bisogna spiegargli il perchè dell’assenza e, in caso di malattia, portare il certificato medico come giustificazione. Se questo non dovesse bastare, occorre provare a recarsi dal preside della scuola per raccontargli l'accaduto. Sarà lui ad aiutare e a decidere cosa fare per risolvere la situazione.