Un mistero avvolge dal 2007 lo scalo moscovita di Sheremetyevo. Tra gli aerei che collegano la capitale russa al resto del mondo ce n'è uno bloccato da sei anni con un vero e proprio tesoro a bordo: venti miliardi di euro, tutti in banconote da cento. Il proprietario sarebbe un iraniano, ma le autorità sospettano che dietro il "carico" vi siano Saddam Hussein o Muammar Gheddafi.
A scoprire la vicenda, riportata dal Giorno, è stato un giornalista del Moskovsky Komsomolets. Tutto è iniziato il 7 agosto 2007 quando l'aereo, proveniente da Francoforte, è atterrato in Russia. Da allora, dopo che a bordo sono stati scoperti 200 pallet carichi di banconote, è sotto sequestro. La spedizione sarebbe stata gestita da Farzin Koroorian, iraniano 57enne legato a strani investimenti e con un precedente per tentata truffa. Ma dietro l'uomo potrebbe nascondersi qualcuno di molto più ingombrante.
Gli inviti delle autorità russe a presentarsi in dogana per reclamare il tesoro, per il momento, sono stati vani. Al posto di Koroorian, sono arrivati invece almeno dodici gruppi, con tanto di malviventi e gangster ucraini. Ma nessuno è riuscito nel suo intento. Inutile anche un contratto, spuntato a marzo, che autorizzerebbe una fondazione benefica a ritirare il denaro. E se l'ufficio stampa dell'aeroporto smentisce addirittura la notizia, si fa sempre più insistente il sospetto che i venti miliardi siano parte del tesoro di Saddam Hussein o del rais libico Muammar Gheddafi.