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Mancata zona rossa, proiettili al presidente di Confindustria Lombardia: Bonometti è sotto scorta

Sulle presunte pressioni a Regione Lombardia e al governo, l'industriale bresciano è già stato ascoltato dai magistrati di Bergamo che indagano sulla gestione dell'emergenza Covid

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Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, è sotto scorta dopo aver ricevuto due lettere contenenti un proiettile. Bonometti potrebbe essere stato minacciato per la mancata zona rossa nella Bergamasca durante il periodo di piena emergenza coronavirus: il leader degli industriali lombardi, recentemente ascoltato dalla Procura di Bergamo, si era detto contrario alla scelta.

Marco Bonometti preferisce rimanere in silenzio. Incassa la solidarietà dal mondo industriale italiano, ma non vuole dire nulla sulla decisione della Prefettura di Brescia di metterlo sotto scorta dopo che nella sede di Confindustria a Bergamo erano arrivate nei giorni scorsi due buste anonime indirizzate a lui e contenenti proiettili. Il presidente di Confindustria Lombardia sarebbe finito nel mirino per la sua presa di posizione pubblica durante la prima fase della pandemia Covid, quando dichiarò di essere contrario all'istituzione della zona rossa ad Alzano e a Nembro, nella Bergamasca.

"Nelle riunioni che abbiamo avuto tra fine febbraio e i primi giorni di marzo, la Regione è sempre stata d'accordo con noi nel non ritenere utile, ma anzi dannosa, una eventuale zona rossa sul modello Codogno per chiudere i comuni di Alzano e Nembro" riferì pubblicamente Bonometti. Sulle presunte pressioni a Regione Lombardia e al Governo, l'industriale bresciano è già stato ascoltato dai magistrati di Bergamo che indagano sulla gestione dell'emergenza Covid. La stessa procura orobica ha ora aperto un'inchiesta per fare luce sui due proiettili inviati a Bonometti, che vive a Brescia e che da lunedì è seguito in ogni suo spostamento da due agenti della questura.

Nel frattempo al leader di Confindustria Lombardia sono arrivati numerosi attestati di solidarietà. "Le recenti vicende di cronaca confermano la presenza di un clima di odio verso l'impresa e gli imprenditori, alimentato da importanti attori del dibattito pubblico nazionale" ha sottolineato in una nota Confindustria Lombardia che spera in "un rasserenamento dei toni e il riconoscimento dell'impresa come attore fondamentale per la tenuta sociale del Paese e la creazione di benessere e ricchezza". Sulla vicenda è intervenuto anche il Governatore lombardo Attilio Fontana pure lui da settimane sotto scorta dopo i murales con la scritta 'Fontana assassino' comparsi a Milano e gli insulti via social.

"Solidarietà a Marco Bonometti e ferma condanna per queste azioni vili e intimidatorie" ha detto Fontana che ha aggiunto: "Purtroppo, quando tempo fa ho detto che il clima stava diventando pericoloso sono stato facile profeta. Voglio comunque continuare a sperare nel buon senso delle persone e guardare a un futuro caratterizzato da più serenità e meno astio". Solidarietà anche da Forza Italia. "La busta con proiettile è il frutto avvelenato del clima di odio contro la Lombardia e contro le imprese" afferma la presidente dei senatori azzurri Anna Maria Bernini.

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