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Eicma, salta al prossimo anno la 78° edizione

Il Salone del ciclo e motociclo rinviato a novembre 2021

Non scommettiamo sullʼevoluzione sanitaria legata allʼemergenza Covid-19”. Lo ha detto Paolo Magri, amministratore delegato di Ancma, lʼassociazione nazionale delle aziende del ciclo e motociclo, in merito al rinvio dellʼedizione numero 78 di Eicma a Milano. Il Salone avrebbe dovuto tenersi dal 3 allʼ8 novembre 2020, ma sarà spostato di un anno.

Certo non una buona notizia per i tanti fan che, ogni anno, aspettano la kermesse autunnale per informarsi sulle novità del settore. E neanche per lʼAssociazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori (Ancma), che ha compiuto 100 anni proprio in questi giorni. Ma il Covid-19 ha fatto tanti danni e, per quanto tutti speriamo che non ci sarà alcuna seconda ondata, è bene aver pazienza per tornare a vedere belle e innovative motociclette, bici e i tanti mezzi alternativi che stanno trasformando la mobilità contemporanea.

Proprio per queste ragioni, Magri ha sottolineato come “la decisione sia stata presa con e per lʼintera filiera”. La 78° edizione di Eicma è stata così calendarizzata dal 9 al 14 novembre 2021, sempre nel quartiere fieristico di Milano-Rho. “Lʼandamento del mercato e le sfide economiche e sociali che il periodo di lockdown ha imposto a livello globale anche al nostro comparto – ha aggiunto Magri – ci obbligano ad agire con responsabilità nellʼinteresse degli espositori e dei nostri visitatori”.

LʼAncma fu costituita il 23 giugno 1920 a Milano con una trentina di imprese. Oggi è una forte e strutturata associazione di categoria allʼinterno di Confindustria e conta su 159 associati. È Ancma a organizzare Eicma, l’evento espositivo più importante al mondo per il settore, vetrina prestigiosa di un comparto che fattura circa 5,5 miliardi di euro in Italia e impiega più di 20 mila dipendenti diretti (60 mila con l’indotto). L’Italia è dʼaltronde il primo Paese europeo per la produzione di moto, con 320 mila unità lʼanno, e di biciclette con 2,5 milioni di pezzi. Nel mondo ci supera soltanto la Cina.

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