INTESA RAGGIUNTA

Scuola, sì da Regioni ed enti locali alle linee guida | Si riapre il 14 settembre, Conte: "Mai più classi pollaio"

Si punta ad ingressi scaglionati, distanziamento di un metro tra le bocche degli alunni, ma niente plexiglas. L'edilizia scolastica non aiuta: con le strutture attuali "il 15% degli alunni sarebbero costretti a restare fuori"

Regioni ed enti locali hanno dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro a scuola a settembre. Via libera ai turni e agli ingressi scaglionati in classe, niente plexiglas, confermato il distanziamento di un metro tra le bocche degli alunni. Resta il problema dell'edilizia scolastica, spesso non consona ai nuovi dettami. Intanto Conte ha annunciato "nuovi investimenti per un miliardo", precisando: "Mai più classi pollaio". Secondo il ministro Azzolina "gli spazi in classe saranno gestiti da un software". Bonaccini: "Ottimo risultato". Ma resta il no del governatore della Campania  De Luca.

Si riapre il 14 settembre - "Le scuole riapriranno il 1° settembre per i corsi di recupero e il 14 c'è la riapertura vera e propria". Lo ha ufficializzato il sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro. "Il 20 settembre - ha aggiunto - spero davvero che si riesca a fare quello che in tanti stanno chiedendo, cioè cercare luoghi alternativi alle scuole per svolgere le elezioni. Diversamente sarebbe onestamente un cazzotto nell'occhio e una vera beffa. Spero si risolva positivamente".

Didattica distanza solo alle superiori - "La didattica a distanza sotto i quattordici anni non si fa, si fa soltanto per la scuola secondaria di secondo livello ma in condizioni assolutamente residuali, quando è proprio impossibile dare vita alla didattica normale. L'impegno e l'obiettivo del governo è riportare tutti gli studenti in aula in presenza e immaginare la didattica a distanza come vera e propria extrema ratio." Ha aggiunto il sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro. 

Le altre novità - Raggiunta, dunque, l'intesa sul discusso Piano Scuola 2020-2021 al termine di polemiche, trattative e limature che hanno portato ad un testo condiviso da tutti, fatta eccezione per il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Diciotto pagine di norme e indicazioni per garantire la massima sicurezza all'interno e all'esterno degli istituti. Escluso, per il momento, l'utilizzo di separatori in plexiglas, o altro materiale, ma confermato il distanziamento fisico di un metro "fra le rime buccali (le bocche, ndr) tra gli alunni" (come scrive testualmente il Comitato Tecnico Scientifico). Ingressi ed uscite saranno "differiti e scaglionati", mentre le lezioni saranno svolte a "turni differenziati".

Possibile anche una "diversa modulazione settimanale del tempo a scuola", frase che ha sostituito nel testo definitivo della bozza il prolungamento delle lezioni al sabato. "Vogliamo classi meno affollate. Le cosiddette classi pollaio a me non piacciono affatto, non le tolleriamo piu'", ha detto il premier presentando il piano dove, per l'appunto, si chiedono spazi maggiori. "Portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno", la proposta della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina che che si trova già a fare i conti con un'edilizia scolastica che poco si coniuga con i dettami di una maggiore sicurezza. E cosi' il neonato software implementato in queste settimane per censire edifici e strutture scolastiche porta alla luce gia' un "15% di studenti" che sarebbero costretti
a restare fuori dall'aula
. "Lavoriamo sull'edilizia scolastica leggera - continua Azzolina -. Se non basta, abbiamo ripreso i 3.000 edifici scolastici dismessi. La scuola deve riaprire non solo in sicurezza, ma che sia nuova, piu' aperta e inclusiva"

Bonaccini: "Ottimo risultato l'ok al piano" - Ha espresso soddisfazione il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, parlando di un "ottimo risultato" e sottolineando che "le Regioni hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione di un piano 2020-2021 che rispondesse il più possibile alle diverse esigenze dei docenti e dei dirigenti scolastici, degli studenti e degli enti locali". Al governo, sottolinea, "abbiamo chiesto risorse adeguate per le soluzioni organizzatie e didattiche previste (a questo riguardo serve almeno un miliardo in più su cui abbiamo precise rassicurazioni dal ministro), un aumento di organico e un tavolo sulla questione dei trasporti". 

"Grazie al ministro Azzolina" - Bonaccini ha poi "ringraziato Lucia Azzolina per la disponibilità al confronto" e ha spiegato: "Abbiamo lavorato molto su questo testo nella consapevolezza che la riapertura delle scuole sia il primo segnale di un Paese che riparte davvero. Ora il testo è notevolmente migliorato grazie proprio al contributo e al pragmatismo degli assessori all'Istruzione delle Regioni che fino all'ultimo hanno avuto una interlocuzione costante con il ministero. Quella di oggi rappresenta un'ulteriore risposta ai detrattori della concertazione istituzionale".  Il ministro ha intanto chiesto al governo un miliardo in più per la scuola da destinare a spazi aggiuntivi e potenziamento dell'organico. 

No di De Luca: "Ferma critica al ministro" - Resta però il no del governatore della Campania Vincenzo De Luca, che ha espresso il suo "disaccordo con le misure" e ribadito la "nostra critica ferma al ministro dell'Istruzione, per la quale i problemi della scuola sono diventati marginali rispetto alla politica politicante".