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Istat: meno spesa e più risparmio per gli italiani. Pressione fiscale in aumento

Per effetto del lockdown i consumi in calo del 6,4%. Aumenta di 4,6 punti la propensione al risparmio. La pressione fiscale nel primo trimestre è stata pari al 37,1%

Diminuisce il reddito ma aumenta il risparmio. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dell’1,6%, rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali si è ridotta del 6,4%. La propensione al risparmio è in aumento di 4,6 punti percentuali. La pressione fiscale nel primo trimestre è stata pari al 37,1%, in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto allo scorso anno.

IL RAPPORTO DEFICIT PIL AUMENTA
Nel primo trimestre 2020 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato peri al 10,8%, nello stesso trimestre del 2019 era pari al 7,1%. L’incidenza tra deficit e Pil “è sensibilmente aumentata per la riduzione delle entrate e l’aumento delle uscite”, spiega l’Istat. “Queste includono, in base al principio della competenza economica, le spese straordinarie per cassa integrazione guadagni e varie tipologie di indennità relative al mese di marzo”, finalizzare a far fronte all’emergenza coronavirus.

MENO REDDITO PER LE FAMIGLIE
“Le misure di sostegno ai redditi introdotte per contenere gli effetti negativi dovuti all’emergenza sanitaria - prosegue l’Istat - hanno limitato in misura significativa la caduta del reddito disponibile e del potere di acquisto delle famiglie”. A fronte della brusca contrazione della spesa per consumi finali delle famiglie legata alle misure di contenimento, “è aumentato considerevolmente il tasso di risparmio”.

AUMENTA IL RISPARMIO
Se il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, la spesa per consumi finali si è ridotta del 6,4%. In questo scenario, cresce la propensione al risparmio, stimata dall’Istat al 12,5%, in aumento di 4,6 punti percentuali, rispetto al quarto trimestre 2019. Cala il potere d’acquisto delle famiglie, -1,7% rispetto al trimestre precedente, a fronte di prezzi che sono rimasti sostanzialmente stabili.

AUMENTA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Migliora la fiducia dei consumatori nel mese di giugno, in crescita rispetto a maggio 2020. "Le stime effettuate con i dati raccolti a giugno 2020 indicano un miglioramento, rispetto al mese di maggio 2020, sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6) sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 52,7 a 65,4)”, rende noto l’Istat.