Dopo gli scontri

Coronavirus, a Mondragone la tensione non si allenta: a fuoco un furgone

L'area dei palazzi ex Cirio è stata dichiarata zona rossa dopo la scoperta di alcuni casi positivi di Covid-19

Non si allenta la tensione a Mondragone, nel Casertano, dove da lunedì l'area dei palazzi ex Cirio è stata dichiarata "zona rossa" a causa di un focolaio di coronavirus diffuso soprattutto nella comunità bulgara. Dopo gli scontri, le proteste e l'invio dell'esercito, nella notte un furgoncino (che pare essere di proprietà di un bulgaro) è andato a fuoco: la causa sembra dolosa, e pare che sia stata usata una bottiglia incendiaria.

"Non è giusto che per una minima comunità di persone non degne, che si comportano da padroni, Mondragone debba pagare un prezzo così alto". Le parole del pensionato e membro di associazioni cittadine Franco D'Oriano, pronunciate mentre ancora la situazione ai palazzi ex Cirio sembra tranquilla, riassumono il pensiero di molti suoi concittadini, che avevano ricominciato a lavorare da poche settimane dopo il lungo periodo di lockdown, e speravano che la stagione estiva alle porte potesse far dimenticare le difficoltà legate alla pandemia. "Mondragone ha tutto - prosegue il pensionato - dal turismo all'agricoltura, ma non può ripartire a causa di questa situazione. Le istituzioni non hanno fatto nulla, non è possibile che in un appartamento di 50 metri quadrati vivano 25 persone, e nessuno controlli". 

De Luca: "Tamponi di massa in caso di contagi" "Oggi la Campania è una Regione a contagi zero al netto dei focolai di Mondragone. Andremo a cercare noi i contagi nelle prossime settimane. La Campania non è interessata a coprire problemi, ma a risolvere i problemi in maniera definitiva per tutelare la salute e serenità dei nostri cittadini". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in diretta su Facebook. "Faremo tamponi di massa laddove dovessero verificarsi dei contagi", ha proseguito.

"Situazione incancrenita da anni" De Luca ha poi parlato di "situazione incancrenita da dieci anni di fronte alla quale tutti hanno girato la testa", nei palazzi della ex Cirio. "Quando siamo entrati negli appartamenti per fare i test abbiamo trovato decine di persone ammassate, affitti in nero pagati a cittadini italiani - ha aggiunto - eppure nessuno ha visto niente. E chi non ha fatto niente apre anche la bocca".