E' morto di coronavirus il clown dei bambini malati brasiliani. Leandro Maduro Costa, 44 anni, si vestiva da pagliaccio per far divertire i bambini in ospedale, dove tutti lo conoscevano come Potato the Clown. Anche in questi tempi difficili non aveva rinunciato a regalare un sorriso ai piccoli pazienti ricoverati nel grande nosocomio di Rio de Janeiro con i suoi show e i suoi scherzi in corsia, ed è probabilmente così che ha contratto il virus da cui è stato ucciso.
L'amico: "Avrebbe voluto essere sepolto vestito da pagliaccio" - Al funerale c'erano solo pochi parenti, in ottemperanza alle norme anti-contagio. Sempre per le regole anti-Covid, non è stato possibile neanche realizzare il suo desiderio, più volte espresso quando ancora era in vita, di essere sepolto vestito da pagliaccio. L'amico e collega di Potato, Felipe Alves Guimaraes, ha raccontato: "La cerimonia d'addio è stata straziante. Non ho potuto salutarlo come avrebbe voluto né chiedere a Dio di dargli il benvenuto tra le sue braccia".
La moglie: "Ha fatto sorridere tanti bambini" - Maduro era nato 44 anni fa a Fazendinha, una favela, per trasferirsi da ragazzino a Realengo. Nella vita ha lavorato nell'esercito, ha fatto il dj, è stato soundman nel gruppo funk di Rio Furacao 2000, ha dato vita alla Companhia do Amor, il suo progetto di volontariato e di vita comunitaria, e soprattutto ha fatto il clown con cui ha regalato momenti di felicità a tanti piccoli malati. "Portare un sorriso nella vita di tante persone gli ha regalato sollievo e tranquillità". ha detto di lui la moglie Monique Santos. La malattia se l'è portato via in pochi giorni: il 4 maggio i primi sintomi, l'11 la cerimonia funebre di addio.
La fine - Dopo la tosse e la febbre alta, il quadro clinico per il clown dei bambini è peggiorato velocemente per colpa di altre patologie: Leandro Maduro Costa soffriva di diabete e di pressione alta. "Lo abbiamo costretto ad andare in ospedale", ricorda la moglie tra le lacrime. E dopo la morte tanti bambini lo hanno ringraziato con parole d'amore e di stima: "La tua felicità ha fatto bene al mondo, eri una persona eccezionale".