SUL MONTE PELLER

Orso aggredisce padre e figlio, la provincia di Trento ordina l'abbattimento

La decisione ha scatenato le reazioni degli animalisti e degli ambientalisti: "La storia nella terra sanguinaria si ripete"

© Tgcom24 per gentile concessione della Polizia Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola|  Per gentile concessione della Polizia Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola

Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, firmerà un'ordinanza che prevede l'abbattimento dell'orso, non ancora identificato, che lunedì pomeriggio ha aggredito due uomini, padre e figlio, sul Monte Peller. "E' un fatto gravissimo - ha detto il governatore - che impone di agire per tutelare l'incolumità delle persone. Nelle prossime ore informerò il ministro dell'Ambiente Costa delle azioni che intendiamo mettere in campo".

Il dirigente generale della Forestale provinciale, Romano Masè, ha assicurato un'azione di presidio del territorio dove è avvenuta l'aggressione e di informazione alle persone che vivono nella zona. Nel contempo, sono stati inviati al laboratorio della Fondazione Mach, a San Michele all'Adige, gli abiti delle due persone ferite, che serviranno ad identificare l'animale attraverso l'esame del Dna. Al momento non si sa se si tratti di un maschio o di una femmina.

In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari di orso, ai quali si aggiungono i nuovi cuccioli. Secondo Fugatti, questi numeri mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell'orso con l'uomo. La questione sarà sottoposta al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha detto il presidente, "per avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi che sta diventando sempre più insostenibile. Vogliamo dialogare con il ministero, sapendo comunque - ha concluso il presidente - che noi abbiamo una legge, la 9 del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori".

La decisione della Provincia ha scatenato le reazioni degli animalisti e degli ambientalisti. L'Oipa Italia ha già annunciato che presenterà un ricorso al Tar. "Siamo pronti a fare il possibile per opporci a una nuova ingiustizia e per tutelare il diritto a vivere liberi, nei loro boschi, di questi splendidi animali", la posizione della Lav.

"No al Far West. Esistono delle regole dettate dal piano d'azione che non possono essere calpestate a piacimento da politici in cerca di visibilità. Ci si concentri invece sul risalire alla corretta dinamica dell'incontro ravvicinato", chiede la Lega antivivisezione.

Secondo Cento per cento animalisti, infine, "non pareva vero a Fugatti. Il politico leghista nelle prossime ore emanerà un'ordinanza per poter giustiziare il povero animale. La storia nella terra sanguinaria si ripete, Daniza, KJ2, M49...", scrive l'associazione in una nota, ricordando i casi precedenti di abbattimento e, per M49, la restrizione in un recinto vicino a Trento dopo la cattura.