Il coronavirus ha fermato anche la giustizia italiana. Il Tribunale di Roma è immobile dal lockdown: "Abbiamo necessità di prendere appuntamenti via Pec, ma gli uffici non rispondono", dice l'avvocato penalista Sergio Bellotti. Alcuni processi sono stati rinviati anche di tre anni ma per chi lavora in aula è difficile: "Capire perché si può andare dal barbiere o in palestra ma non ci possono essere udienze", spiega Gian Domenico Caiazza, presidente delle Camere Penali.
Le telecamere di "Quarta Repubblica" hanno provato a capire come e quando il foro romano potrà tornare alla normalità: "Hanno dato lo smart working fino al 31 luglio - dice un funzionario intercettato dal programma - adesso si dice di ripartire, ma lo smart working c'è ancora. Quindi si riaprirà con gli uffici vuoti: c'è un carico di oltre 1500 mail per ufficio che ora sono parcheggiate".