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Stati generali, Conte annuncia a breve incontri con le opposizioni

La Meloni si è detta disponibile, anche se "solo per smascherare il bluff del governo". Segnali di apertura anche dalla Lega, mentre Berlusconi spinge da tempo per stare al tavolo

Gli Stati generali dell'economia si avviano alla conclusione: domenica è in programma l'ultima giornata, mentre il premier Conte ha fatto sapere che la prossima settimana sentirà le opposizioni. Giorgia Meloni si è detta disponibile al confronto anche se "solo per smascherare il bluff del governo". Segnali di apertura anche dalla Lega, ma solo "se ci invitano nelle sedi istituzoinali e non nelle ville per fare passerelle".

Serve il contributo "concreto" di tutti, è il messaggio che, alle battute finali degli Stati generali dell'economia, il premier porta ad amministratori delegati, comuni cittadini e ai giovani di Fridays for future. L'ambiente, è la promessa, sarà uno dei cardini del piano di rilancio, insieme a modernizzazione e inclusione sociale.

L'ossatura del piano si conoscerà la prossima settimana. Prima Conte vuole ricucire lo strappo e riportare al tavolo di Palazzo Chigi l'opposizione. Da Forza Italia fanno sapere che si deciderà "tutti insieme" ma il leader Silvio Berlusconi non si sottrarrà e anche dalla Lega, dopo un'iniziale chiusura, aprono a un confronto purché sia a Palazzo Chigi o in Parlamento.

In conferenza stampa, domenica sera, il presidente del Consiglio presenterà le prime proposte "concrete" per il rilancio. E rinnoverà l'appello a Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi a sedersi al tavolo. Ha già promesso che il piano sarà presentato in Parlamento. Il Recovery plan per l'utilizzo dei fondi europei sarà pronto a settembre. Ma anche per avere più forza al tavolo Ue, vorrebbe presentare entro l'inizio di luglio un primo programma condiviso anche con l'opposizione.

Dal centrodestra viene però la richiesta di non ridurre l'occasione a mero ascolto ma di accogliere sul serio le proposte. "Non abbiamo bisogno di ville o sfilate", dicono i salviniani. La Meloni è assai critica ma dice sì: "Chiederemo conto al premier delle proposte di buon senso che abbiamo presentato al decreto rilancio e che anche stavolta la maggioranza sta bocciando a raffica".

Chi spinge da tempo per stare al tavolo è Silvio Berlusconi. Ma anche lui avverte: "Non basta l'ascolto puramente formale senza tener conto delle nostre indicazioni, è un comportamento del tutto inadeguato".

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