Il presunto pusher di Trastevere, Italo Pompei, che avrebbe dovuto consegnare la droga ai due americani Finegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, era un informatore dei carabinieri. Sarebbe per questo che il vicebrigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, era andato a incontrarli per poi essere ucciso. Come raccontato dal Corriere, lo rivela il verbale depositato venerdì 19 giugno durante il processo per l'omicidio del militare Cerciello. Il verbale riporta le dichiarazioni di un militare dell’Arma risalenti allo scorso settembre.
In una delle precedenti udienze del processo in corso, il colonnello Lorenzo D’Aloia, comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, aveva riferito dell’esistenza del verbale che, su istanza delle difese, è stato acquisito e messo a disposizione delle parti. Per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma il 26 luglio scorso, sono in carcere i due giovani americani Finegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth. Questo verbale, però, non è stato inserito immediatamente dalla Procura nel fascicolo di indagine.
Il pusher chiamò il suo collegamento nei carabinieri - La notte del 26 luglio Sergio Brugiatelli portò i due americani a comprare della droga da Italo Pompei. Il pusher però diede loro della banale aspirina. I ragazzi si sono accorti del raggiro e per questo portarono via il borsello al loro mediatore, Brugiatelli. E' a questo punto che Pompei fa entrare in gioco il suo contatto con l'Arma e chiama Fabrizio Pacella. L'appuntato Pacella è solito usare Pompei come informatore e di questo la procura è stata avvisata sin dai primi momenti. Pacella quella notte chiede aiuto a Cerciello e Varriale, un'operazione "non ufficiale" che è si è conclusa tragicamente.