Per dipingere il suo terzo album Ernia ha attinto da una tavolozza variegata e ricca di sfumature, che spaziano dal rock all'elettronica, e ha realizzato un autoritratto autentico di tutti i "Gemelli" che abitano dentro di lui. Il cantautore e rapper ha raccontato a Tgcom24 la genesi del disco: "Sono cresciuto a livello personale. Ho capito che non va bene dire solo non me ne frega un cazz*** ed essere completamente impermeabili a tutto".
Partiamo dal titolo "Gemelli". Chi sono i tuoi gemelli?
Sono le diverse parti di me, non inteso solo come doppio ma come pluralità. Mi sono sempre distinto per la mia ecletticità e il disco rispecchia proprio questo: nella stessa persona coesistono molte sfaccettature. "Non me ne frega un ca***o" e "Cigni" sono due tracce contrapposte.
Com'è nato il disco?
Nei dischi precedenti ero molto più inquadrato, sapevo già dove volevo arrivare. In questo caso invece è venuto tutto in maniera naturale. Mi sono messo in gioco, ho mostrato tutte le mie parti e il pubblico si ritrova in questo.
L'ultimo disco "68" è di due anni, cos'è cambiato in questo periodo ?
Sono cresciuto a livello personale e ho capito che non va bene dire solo non me ne frega un cazz*** ed essere completamente impermeabili a tutto. Ho lavorato soprattutto su questo. Per quanto riguarda i riferimenti musicali nei primi dischi si sente l'influenza di Kendrick Lamar, mentre in questo risuonano anche Mac Miller e Pop Smoke.
La scrittura è stata sempre centrale nel tuo lavoro...
Sì, la musica la lascio ai producer. Giocare con le parole e il racconto per me è la cosa principale Racconto sempre di me, di vita vissuta e questo è il fil rouge che collega tutti i miei lavori.
"Gemelli" è ricco di featuring. A partire dai rapper della tua generazione..
Sono tutti grandi artisti. Con Tedua, Rkomi e Lazza ("Puro Sinaloa" ndr.) ci conosciamo da una vita, era inevitabile che accadesse. Shiva ha avuto un grande successo trap e ho pensato che fosse giusto per il disco. Madame è giovanissima e la apprezzo molto, è fortissima. E' autentica e seria, inoltre a parte il rap sa anche cantare molto bene.
Hanno risposto all'invito anche mostri sacri del rap
Sì, Luché e stato il primo che avevo in mente, è uno dei migliori rapper in circolazione. Fibra mi aveva chiamato per il suo cofanetto qualche mese fa e ha risposto subito all'invito. In tre giorni mi ha mandato le strofe e credo sia uno dei suoi pezzi migliori degli ultimi in featuring.
Erano quelli che ascoltavi da ragazzo?
Sì, come anche i Club Dogo. Era la musica di noi zarri di periferia, la loro musica parlava la nostra lingua anche se in maniera più adulta e consapevole.
Hai un legame profondo con la periferia. Com'è cambiata negli ultimi anni?
Vivo a Bonola, a Milano Ovest, che è un quartiere dormitorio. Devo dire che è migliorata molto ma è anche meno viva di prima. In strada ci sono meno ragazzi, anche perché adesso si può stare insieme anche online. I ragazzi hanno un altro modo di relazionarsi e forse senza quei grupponi casinari è anche meglio per gli abitanti del quartiere (ride).
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