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Stati Generali, lʼAnfia chiede il piano per rilanciare lʼauto italiana

Far ripartire lʼindustria e il mercato dellʼauto significa anche tutelare lʼambiente e salvaguardare le Casse dellʼerario

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La filiera dellʼautomotive è troppo importante nel sistema Paese italiano per non pensare a un piano industriale che lo rilanci. È il succo dellʼintervento di Paolo Scudieri, Presidente Anfia, agli Stati Generali in corso a Villa Pamphili. Per il numero uno dellʼassociazione che riunisce le aziende nazionali del settore auto serve la terza fascia dʼincentivi per rilanciare il mercato.

I numeri parlano da soli: in Italia operano 5.529 imprese nel settore motoristico, dando lavoro a 274.000 addetti (diretti e indiretti), più del 7% degli occupati nel manifatturiero italiano. Il comparto fattura 105,9 miliardi di Euro e vale l’11% dellʼintero fatturato della manifattura nel nostro Paese, il 6,2% del PIL. Ne beneficiano famiglie e aziende e anche lʼErario, che dalla motorizzazione incassa 76,3 miliardi di Euro di gettito fiscale. Impossibile non sostenere un settore così e allora, secondo Scudieri, va colta lʼoccasione per superare lʼemergenza sanitaria con incentivi che determinino un circuito virtuoso su tutta lʼeconomia.

Oltre allʼecobonus per gli anni 2020 e 2021, già reiterati dal governo, lʼAnfia “chiede l’istituzione di un premio temporaneo per autovetture e veicoli commerciali in stock presso i concessionari e i produttori, accumulati sui piazzali durante il lockdown, con contestuale rottamazione di un veicolo di pari categoria da Euro 0 a Euro 4”. È in pratica la terza fascia dʼincentivi per quelle auto finora escluse, cioè con emissioni da 61 a 95 g/km di CO2, mentre lʼecobonus premia oggi soltanto le auto elettriche (BEV) e ibride ricaricabili (PHEV), con emissioni da 0 a 20 g/km e da 21 a 60 g/km.

Allargare la platea dei beneficiari degli incentivi (perché elettriche e plug-in costano!) avrebbe impatti favorevoli sia dal punto di vista economico che ambientali. Le auto nuove con emissioni di CO2 fino a 95 g/km e motori termici convenzionali sono comunque Euro 6 (temp o final). “Misure analoghe andrebbero varate anche per il rinnovo del parco veicoli commerciali ‒ prosegue il presidente Anfia e numero uno di Adler Pelzer Groupcon agevolazioni all’acquisto per quei veicoli fino a 12 tonnellate di massa totale a terra, favorendo le alimentazioni alternative e l’eventuale contestuale rottamazione di un vecchio veicolo”.

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