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L'appello dell'agenzia di Paul McCartney a Franceschini: "Ingiusto non poter ottenere il rimborso"

La Maverick Management ha scritto una lettera aperta al Ministro della Cultura

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Nel dibattito sui rimborsi dei biglietti dei live annullati a causa dell'emergenza coronavirus,  è intervenuta anche l'agenzia internazionale Maverick Management - Quest Artist Management, che conta nella sua scuderia anche  Paul MacCartney. L'agenzia si è appellata direttamente al ministro Franceschini: "Per ogni concerto annullato, si deve poter ottenere un rimborso completo o un buono, ma i fan devono sempre essere liberi di scegliere".

Tutelare artisti e fan - La Maverick Management è una delle agenzie più influenti a livello internazionale e tra gli artisti seguiti figurano nomi del calibro di Madonna, Miley Cyrus, Aerosmith e Paul MacCartney. In una lettera appello apparsa sul sito del quotidiano "La Repubblica", i due manager Scott  Rodger e Francesco Pasquero si sono fatti portavoce di una richiesta che in queste ore vede coinvolti molti artisti e agenzie, rendendosi disponibili ad un dialogo aperto con l'Italia e chiedendo a nome di propri cantanti e del pubblico una tutela da parte dello Stato italiano, così come succede in molte altre parti del mondo.

Ingiusto non poter ottenere il rimborso - "Gentile Min. Franceschini, questo inizio anno ha avuto un impatto enorme su tutta l`industria musicale, in particolare quella del live, La maggior parte dei paesi ha offerto ai fan l`opzione di avere un voucher o il rimborso completo ed immediato per gli eventi annullati e/o rinviati a causa del Covid-19. In alcuni paesi, come gli Stati Uniti,sono stati offerti dei buoni che valevano sino al 150% del valore originale dei biglietti, dando ai fan un credito aggiuntivo per gli spettacoli futuri e incentivarli a non chiedere il rimborso", si legge. "Il principio è semplice: senza il nostro pubblico non ci sarebbero artisti, dischi,streams, promoter, management, case discografiche, gli spettacoli dal vivo, non ci saremmo noi. In Italia, purtroppo, i fan non hanno avuto l`opzione di riavere semplicemente indietro i soldi e questa è una cosa profondamente ingiusta e scorretta.

#SenzaMusica, da Vasco a Jovanotti i cantanti chiedono sostegno al Governo

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Un selfie da pubblicare sui social con in mano un cartello con su scritto nome e cognome, professione, e l'hashtag #iolavoroconlamusica. Così molti artisti famosi o addetti ai lavori meno noti hanno chiesto sostegno ai Ministri. "Chiediamo a gran voce che d'ora in avanti il Governo tenga conto delle reali esigenze di un settore che produce Cultura, contribuisce all'economia del paese e conta centinaia di migliaia di lavoratori che hanno diritto alla stessa dignità degli altri". Con questo messaggio hanno chiesto al Parlamento di prendere in esame gli emendamenti del settore musica nel decreto Rilancio "ad oggi ignorati", perché la festa della musica, il 21 giugno, non diventi una Festa #senzamusica. Tantissimi nomi noti hanno aderito all'iniziativa: Vasco, Jovanotti, Irene Grandi, Malika Ayane, Diodato, Levante, Max Gazzè, Brunori Sas, Piero Pelù, Enico Nigiotti sono solo alcuni di quelli che hanno postato la loro foto.

I fan sono la nostra linfa vitale - "Non è scaricando il peso sui fan che si può gestire la situazione. C'è un urgente bisogno di assistenza del Governo Italiano per aiutare a sostenere l'industria della musica non lasciando tutto il peso in mano ai fan, che sono invece la linfa vitale del nostro mondo", proseguono Scott Rodger e Francesco Pasquero.

Aprire un dibattito per sostenere l'industria musicale - "Visti anche i recenti appelli e movimenti collettivi in Italia, siamo a sua disposizione per aprire urgentemente un dibattito a livello governativo per sostenere l'industria italiana della musica dal vivo e tutelare i consumatori", continua la nota. "Gli spettacoli annullati devono poter essere rimborsati ai fan, quelli riprogrammati devono poter esser rimborsati o, se il fan vuole, tramutati in biglietti per il prossimo spettacolo dello stesso artista. Il Governo Italiano deve aiutare il settore dello spettacolo in modo giusto e tempestivo, come tanti altri Governi  stanno già facendo"".
 

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