GIOCHI PER IL VOSTRO SMARTPHONE

Little Orpheus, il fantastico viaggio al centro della Terra

Dai ragazzi di The Chinese Room arriva un nuovo, intrigante gioco da vivere tutto d'un fiato sul vostro smartphone

di Paolo Paglianti

È peggio finire nelle viscere del nostro pianeta per tre anni, scampando a pericoli mortali in un viaggio allucinante tra dinosauri, città dimenticate e succhi gastrici di un enorme cetaceo, o essere interrogati da un generale russo convinto che gli avete rubato una bomba atomica? È quello che scopre il nostro Ivan Ivanovich, cosmonauta sovietico che in piena Guerra Fredda viene spedito a esplorare le profondità terrestri.

Una caduta. Inizia così Little Orpheus, gioco di piattaforme avventuroso come un Indiana Jones russo che incontra un Buck Roger sovietico insieme a un Flash Gordon comunista. Una odissea “portatile” di cui sarebbe orgoglioso Julies Verne e che farebbe impazzire Antonio Sant’Elia.

Ugualmente spaventato dalle minacce sotterranee che dai suoi compagni superiori che lo aspettano in superficie, Ivan dovrà sconfiggere i poteri forti che ostacolano il suo progresso tra una piattaforma e l’altra per il bene supremo del popolo. E per poteri forti non intendiamo vacui centri di fake news complottisti, ma avversari come giganteschi vermoni che cercano di divorarsi Ivan, tirannosauri che – non sapendo di essere stati distrutti da Al Bano – ancora abitano i recessi della Terra e non vedono l’ora di condire l’apericena con una gustosa crudités a base di  gambe di Ivanovich, oppure tristi sorveglianti che pattugliano incessantemente le strade dimenticate della città in rovina sotterranea che Ivan dovrà attraversare in lungo e in largo.

D’altra parte, una vita passata a scansare le minacce in Patria ha insegnato a Ivan a usare al meglio il suo cervello: il nostro compagno giocatore non ha a disposizione nessuna arma – né il lusso capitalista della pistola laser di Flash Gordon ma nemmeno la frusta di Indy, indubbio simbolo dell’oppressione delle decadenti democrazie occidentali. Può solo contare sulle sua furbizia e sulla sua abilità di nascondersi ai nemici del popolo, siano essi torreggianti dinosauri o mostruosità alate di cattivissimo umore.

Little Orpheus è un gioco di piattaforme “intelligente”, come i classici del genere Limbo e Inside, ma assai più colorato e ironico. Mentre controllate Ivan tra una piattaforma e un nemico da evitare, lo ascolterete mentre racconta il viaggio al Compagno Generale, che naturalmente non crede a una parola del suo sottoposto sparito per tre anni, e che minaccia costantemente di fucilarlo a ogni nuova trovata. L’audio è in inglese molto comprensibile, ma se siete allergici alla lingua di Shakespeare potrete attivare i sottotitoli – l’importante è che seguiate i dialoghi, che sono davvero spassosi.

Dal punto di vista del gameplay, Little Orpheus è soprattutto un viaggio: Ivan dovrà correre e saltare, ma soprattutto risolvere piccoli enigmi a base di leve, piattaforme mobili, nemici che ti fanno fuori non appena ti scorgono. Il controllo touch fa il suo dovere egregiamente, ma se avete un controller Bluetooth in casa (come quello Xbox o PS4), vi consigliamo di usarlo per gustarvelo più a fondo. È possibile giocare Little Orpheus anche in metrò o in treno, ma di certo non è il modo migliore per assaporarsi questa piccola gemma.

Gli enigmi e le sequenze frenetiche, come quando Ivan dovrà sfuggire ai crolli di una struttura sotterranea o agli inseguimenti di mostri alti come un palazzo popolare di Stalingrado, non sono quasi mai particolarmente ostici, e il gioco è particolarmente generoso per quanto riguarda save point. Quando verrete sopraffatti e dovrete ricaricare, partirete al massimo da pochi passi da dove siete stati schiacciati, pestati, digeriti, divorati o disintegrati.

Certo, la struttura del gioco tende a farsi un po’ ripetitiva, soprattutto quando avrete affrontato metà del viaggio di Ivan, peraltro piuttosto lunghetto – prevediamo un otto ore per il gamer di media esperienza. Tuttavia, non sarà un enorme problema: metà della bellezza del gioco è nel vedere cosa hanno escogitato gli sviluppatori di The Chinese Room. Ogni capitolo del gioco è ambientato in una situazione tremendamente diversa da quella precedente, con una qualità grafica e una “regia” degli ambienti alza il livello delle produzioni “mobile” di un paio di tacche.

Mentre giocavo a Little Orpheus, continuavo a scattare istantanee dei livelli semplicemente perché ogni nuova ambientazione mi sembrava ancora più maestosa e degna di nota rispetto a quella precedente. Ho dovuto smettere e trattenermi per una questione di spoiler, ma questo viaggio avrebbe meritato una gallery di cartoline.

Little Orpheus è disponibile per iPhone e iPad (noi l'abbiamo provato su iPhone 11) nel programma Arcade di Apple, il servizio “all you can play” con un abbonamento fisso da circa 5 euro al mese che permette di giocare a tutti i videogame contenuti nell’offerta senza spendere un centesimo in più. E Little Orpheus vale da solo almeno il doppio.