Prima la fuga d'amore di 24 ore dal Reggiano a Cremona, poi la bugia che potrebbe costare loro caro. Due sedicenni di Castelnovo Sotto (Cremona), vissuta la loro "fuitina", forse per trascorrere ancora qualche ora insieme, hanno riferito ai carabinieri, che li avevano convocati per rendere conto della loro "fuga", di avere contratto il coronavirus dopo essere entrati in contatto con un positivo alla stazione di Cremona. Avviate le procedure di sicurezza, sono stati smentiti dal tampone e denunciati per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.
Alle loro dichiarazioni, infatti, i militari sono stati costretti a isolarli, a chiudere la caserma per 4 ore e avviare i protocolli di sicurezza.
Protagonisti della vicenda due fidanzati 16enni, risultati negativi al tampone e segnalati alla Procura preso il Tribunale per i minorenni di Bologna per rispondere di reati di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio. Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell'Arma cui si era rivolta la madre del ragazzo, la coppia si era allontanata facendo poi ritorno a casa spontaneamente 24 ore dopo.
Convocati in caserma per gli accertamenti del caso, i 16enni, forse con l'intento di evitare di essere affidati nuovamente ai genitori e restare ancora insieme, hanno detto di aver contratto il virus Covid-19 dopo essere entrati in contatto alla stazione di Cremona con un positivo. Un racconto credibile visto che all'Ospedale di Crema un 75enne positivo era fuggito in treno.
L'esito negativo del tampone ha svelato la messinscena architettata dai due segnalati, così, alla Procura dei minori.