Sono 3,1 milioni gli italiani che quest'anno scelgono di andare in vacanza a giugno, anche per qualche giorno, dando il primo vero impulso alla ripresa delle attività turistiche dopo il lungo lockdown. E' quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Ixe', che però evidenzia partenze più che dimezzate (-54%) rispetto allo scorso anno. Si registra una netta preferenza delle mete nazionali, complice anche l'incertezza sulla riapertura delle frontiere.
La scelta di promuovere il turismo interno "è importante - precisa la Coldiretti - per cercare di compensare la pesante incognita sulla presenza degli stranieri in Italia con gli arrivi completamente fermi soprattutto per i turisti provenienti da Paesi extracomunitari come Giappone, Cina e Stati Uniti. Deboli segnali arrivano invece da Germania e Nord Europa".
"Le partenze in bassa stagione sono particolarmente apprezzate da chi ama la tranquillità e vuole stare lontano dalle folle, tanto più considerate le misure sul distanziamento sociale per garantire la sicurezza. Il tutto senza rinunciare però a visitare le principali mete turistiche. Ma in avvio della stagione turistica è anche più facile ottenere degli sconti rispetto all'alta stagione: fino al -25% con i listini per l'alloggio, il vitto ma anche ombrelloni e lettini che infatti subiscono - sottolinea la Coldiretti - un'impennata a partire dal mese di luglio per toccare i valori massimi nella prima metà di agosto".
Seconde case e alberghi - La maggioranza degli italiani in viaggio "ha scelto di riaprire le seconde case di proprietà o di alloggiare in quelle di parenti e amici o in affitto, ma nella classifica delle preferenze ci sono nell'ordine anche alberghi, bed and breakfast e campeggi con i camper molto gettonati. Tra le mete privilegiate delle vacanze di giugno ci sono sicuramente le oltre 24mila aziende agrituristiche italiane.
Il ritorno alla vacanza degli italiani rappresenta una grande speranza per il turismo nazionale, dopo gli 81 milioni di presenze perse per effetto del lockdown negli ultimi tre mesi. L'impatto economico fra marzo, aprile e maggio è stato drammatico con l'azzeramento della spesa turistica nel trimestre e una perdita stimata dalla Coldiretti in quasi venti miliardi di euro per l'alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping.
A rischio c'è un sistema turistico Made in Italy che si compone di 612mila imprese con oltre 700mila unità locali e rappresenta il 10,1% del sistema produttivo nazionale. Il settore superainfatti quello settore manifatturiero, con 2,7 milioni di lavoratori, il 12,6% dell'occupazione nazionale secondo elaborazioni dati Unioncamere.