SIMBOLO DELLA CANZONE D'AUTORE

Francesco Guccini compie 80 anni e si prepara a rileggere i suoi brani con i big italiani

Il cantautore festeggia e annuncia per l'autunno la seconda parte di "Note di viaggio" 

In barba ad ogni scaramanzia, Francesco Guccini ha festeggiato con qualche giorno in anticipo il suo ottantesimo compleanno che cade il 14 giugno. Fa parte di quella generazione che con la canzone d'autore ha dato uno dei contributi più significativi e originali alla cultura italiana del secolo scorso, e per questo ancora oggi è un punto di riferimento, in un momento in cui si avverte la mancanza di figure simbolo. Intanto dopo il successo di "Note di Viaggio – capitolo 1" con i suoi più bei brani arrangiati da Mauro Pagani e interpretati dalle grandi voci della musica italiana, in autunno è atteso il nuovo volume, che conterrà tante sorprese speciali. Un progetto che non vuole essere celebrativo, ma guarda al futuro attraverso le canzoni del Maestro.

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Guccini ha fatto l'insegnante per una vita ma anche il cronista alla Gazzetta di Modena e il pubblicitario. E' entrato nel mondo della musica prima come autore, per Caterina Caselli, e soprattutto per gruppi come Equipe 84 e Nomadi, che hanno portato al successo "Auschwitz", "Per fare un uomo", "Dio è morto", "Noi non ci saremo". Contando su un bagaglio culturale ricchissimo, ha trovato col tempo una sua poetica che a partire dagli anni 70 lo ha fatto diventare uno dei personaggi più amati ed ascoltati della stagione dell'impegno, complici anche i suoi concerti, autentici happening in cui la musica e le canzoni si mescolavano con monologhi e accenti del miglior cabaret.

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Sono tante le sue canzoni che sono diventate degli inni collettivi, "La locomotiva", "Piccola città", "Il vecchio e il bambino", "Vedi cara", "Incontro", "Autogrill", "Canzone per un amica", "Cirano", "L'avvelenata" per fare qualche esempio. L'immagine del cantautore con l'eskimo è riduttiva per un autore che ha nobilitato la scrittura musicale attraverso riferimenti amplissimi che vanno dalla poesia italiana a Borges, da Dylan e la poetica Beat alla Bibbia, da Cervantes a Dumas, in un mix sofisticato in cui emergono i suoi studi da linguista e la sua conoscenza della storia. 

Nel 2012, dopo aver pubblicato "L'ultima Thule", Guccini ha annunciato il suo ritiro dalla scena musicale attiva. Da lì niente più dischi e concerti per dedicarsi alla scrittura. Vive a Pavana, il paesino dell'Appennino della sua infanzia e delle radici della sua famiglia. Un bel regalo per il compleanno gli è già arrivato dalla giuria del Premio Campiello, che lo ha inserito nella cinquina dei finalisti con "Tralummescuro - Ballata per un paese al tramonto".