Green Deal, economia circolare, sviluppo sostenibile, lotta al cambiamento climatico, ripresa post Covid-19. Questi e molti altri i temi al centro della quarta puntata di "Giovane Europa", la rubrica di Tgcom24 realizzata in collaborazione con la Commissione europea. La creazione di un'Europa verde è una delle priorità della presidente Von der Leyen, che ha fatto della strategia green uno dei biglietti da visita della Commissione da lei guidata. Scopriamo come in questo nuovo appuntamento, andato in onda giovedì 11 giugno.
"Siamo in una fase davvero cruciale, siamo nel pieno di due emergenze: una a breve termine, il coronavirus, e l’altra a lungo termine, il cambiamento climatico. La differenza è questa: il coronavirus prima o poi lo sconfiggeremo. L'emergenza del cambiamento climatico, invece, è più lunga, più difficile, più subdola, perché se ne parla di meno, perché sembrerebbe meno urgente, ma in realtà i danni che può provocare sono ancora più gravi di quelli della pandemia", esordisce Massimo Gaudina, capo della rappresentanza della Commissione europea a Milano, ospite della puntata.
"È stato calcolato - continua - che, se non si interviene, ogni anno rischiamo di avere 400mila vittime a causa dell’inquinamento. Si va incontro a dei rischi enormi per la salute, per le vite umane, per l’economia e per la qualità della vita. Per cui la risposta alle due emergenze è una sola da parte dell'Europa: un grande piano di investimenti, il Green Deal europeo per il clima associato al Recovery Fund e a tutti i nobili strumenti messi in campo".
Gli effetti del lockdown sull’ambiente - Il prolungato lockdown in molti Paesi del mondo ha avuto degli effetti benefici sull'ambiente. Secondo i dati rilevati dall’Agenzia spaziale europea, che ha evidenziato un drastico calo dell’inquinamento, tra marzo e aprile i livelli di ossido di azoto si sono praticamente dimezzati in quasi tutte le capitali europee (a Madrid e a Roma -45%, a Parigi -54%). Cosa accadrà ora con il progressivo ritorno alla normalità? Il mondo riprenderà le sue politiche sostenibili o ci sarà una frenetica corsa allo sviluppo? La Commissione europea tira dritto sul Green Deal, il piano che punta a un'Europa a emissioni zero entro il 2050.
Green Deal - Il Green Deal prevede un massiccio piano di ristrutturazioni, che porterà alla modernizzazione del parco immobiliare e delle infrastrutture critiche sul suolo europeo; la creazione di un milione di nuovi posti di lavoro sempre improntati sull'ecostostenibilità; il rafforzamento del bilancio del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale; il risanamento della natura attraverso la strategia della biodiversità per il 2030. Infine, il fondo per la transizione giusta, che sosterrà la riqualificazione dei lavoratori e che creerà soprattutto opportunità economiche per le piccole e medie imprese.
Il piano di ripresa della Commissione europea - Per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia, per rilanciare la ripresa europea, per proteggere l’occupazione e creare posti di lavoro, la Commissione europea propone un massiccio piano della ripresa, che porterà a una duplice transizione, una transizione che sarà insieme verde e digitale. I fondi per mobilitare tutti questi investimenti arrivano da due strumenti: da Next Generation Eu, un meccanismo per la ripresa da 750 miliardi, e dal bilancio a medio termine dell’Ue. Si parla in totale di 1100 miliardi di euro. Di pari passo la Commissione ha inoltre aggiornato il suo programma di lavoro per il 2020, segnato dalla pandemia. Gli obiettivi sono l’attuazione del Green Deal, un mercato unico più approfondito e più digitale, una ripresa equa e inclusiva e costruire un'Unione europea più resiliente.
"La ripresa economica deve partire da un'economia nuova, un'economia circolare, un'economia verde. Economia circolare significa riciclare le materie usate nella produzione o nel consumo, avere una catena di produzione più sostenibile. Ci sono settori specifici (edilizia, imballaggi ecc.) dove questo concetto di economia circolare dovrà svilupparsi e offrirà nuove opportunità di lavoro a tante persone. Il Green Deal europeo non è solo una politica di difesa dell'ambiente. È una nuova strategia industriale, un nuovo modello di sviluppo sostenibile che mette insieme un nuovo tipo di produzione, di consumo, di mobilità e di uso delle energie", sottolinea Gaudina.
Come coinvolgere i cittadini nella strategia green - "Nella lotta al coronavirus - continua - la maggior parte dei cittadini ha dimostrato una disciplina e un senso civico fortissimo. La stessa cosa dovrà succedere nella lotta ai cambiamenti climatici. Non basteranno il Green Deal o i mille miliardi di finanziamento previsti a questo scopo nei prossimi 10 anni, non basterà la legge per il clima che stipula che entro il 2050 l'Europa dovrà essere un continente a impatto climatico zero. Tutto questo non basterà se non ci sarà la piena adesione dei cittadini, se non ci saranno comportamenti individuali che andranno nella stessa direzione. A questo proposito, la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica su un nuovo patto europeo per il clima. Ciascun cittadino può partecipare, facendo delle proposte o commentando le proposte attualmente sul tavolo, sul sito dell'Ue".
L'Europa del futuro - Come possiamo immaginare l'Europa dei prossimi anni? Secondo Gaudina, come "un'Europa che sicuramente dovrà far conoscere meglio le tante cose positive che ha fatto in questi 70 anni, che sono tantissime ma forse non abbastanza visibili; un'Europa che ha imparato delle lezioni anche da questa crisi; un'Europa che continuerà a investire moltissimo nella ricerca scientifica, che è uno dei nostri fiori all’occhiello; un'Europa che dovrà far capire ai suoi cittadini che di fronte a problemi che superano i confini - come il cambiamento climatico, una pandemia, il terrorismo internazionale o le guerre commerciali tra Stati Uniti e Cina - anche la soluzione deve superare i confini. E l'Europa è la nostra soluzione".